C’è un altro arresto per l’omicidio di Maurizio Maccarrone, l’uomo ucciso ad Adrano nel novembre 2014 per questioni sentimentali. Si tratta Massimo Di Maria, 39 anni, che secondo gli investigatori era alla guida dello scooter sul quale viaggiava il killer che freddò Maccarrone in un’esecuzione in pieno stile mafioso.

ADRANO: LE IMMAGINI DELLA SEQUENZA DI MORTE 

Ad incastrare Di Maria sarebbe stata un’intercettazione in carcere fra Massimo Merlo, catturato lo scorso 2 dicembre assieme ad Antonio Magro (i due sarebbero rispettivamente il killer ed il mandante del delitto) dopo le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, ed il fratello durante un colloquio.

L’uomo riferendosi a Di Maria avrebbe detto “…Gli devi dire mio fratello a te ti ha sempre discolpato. Perché anche l’intercettazione che lui ha avuto, che lui dice chi è. Lui ti discolpa, ecco perché non ti hanno fatto il mandato di cattura a te(….) Quindi tu gli devi dire che al 99% tu ta scagghiasti (fonetico), grazie a mio fratello!”

Secondo gli investigatori la conversazione fra i due nasconderebbe anche una pretesa di una somma di denaro in cambio del silenzio “in modo tale di poter fare la galera in pace”.

C’è poi un altro elemento che ha insospettito da subito i poliziotti: la guida maldestra dello scooterista filmata anche dalle telecamere di videosorveglianza. Esiste, infatti, un’altra intercettazione in cui Merlo parlerebbe di Di Maria dicendo: “…Ma se quello non ci sale nel motorino da quando aveva undici anni… non ce la fa neanche a portarlo… ”.

La svolta nelle indagini si è avuta grazie alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Gaetano Di Marco, esponente storico degli Scalisi, che nella sua descrizione dell’episodio ha chiarito che sebbene fosse riconducibile a questioni passionali, era maturato nell’ambito dei gruppi mafiosi dell’area di Paternò, Adrano e Biancavilla, riconducibili ai Laudani  -“Mussi ‘i ficurinia”.

Le dichiarazioni di Di Marco hanno portato all’arresto di Antonio Magro e Massimo Merlo. A Di Maria vengono contestati i reati di omicidio aggravato, detenzione e porto illegali di arma da fuoco.