Da dieci mesi senza stipendio, le lavoratrici degli asili nido che ricadono nel Distretto Socio Sanitario Catania-Misterbianco-Motta Sant’Anastasia continuano a garantire il servizio ai bambini, ma sono in stato di agitazione. In assemblea permanente.

L’asilo nido di via Sant’Antonio Abate, a Misterbianco,  riapre a inizio 2016 (dopo cinque anni di chiusura) grazie ai fondi Pac. Riprende l’attività di educatori, operatrici e assistenti per l’infanzia con un regolare contratto di lavoro. Sono 13 le persone impiegate: sette educatori e sei assistenti.

I primi tre mesi sono passati e i primi stipendi sono arrivati dopo sei mesi dalla ripresa del servizio (giugno 2016), ma solo due mensilità.  Poi l’iter burocratico si e bloccato, insieme ai soldi degli stipendi. Da Roma i fondi sono stati stanziati alla Regione Siciliana che li ha destinati al Comune capofila, Catania, che insieme con Misterbianco e Motta Sant’Anastasia fa parte del Distretto Socio-Sanitario.

“In questo momento ci troviamo non solo con 10 mensilità arretrate, ma anche in una situazione di stallo – denunciano le dipendenti dell’asilo nido – perchè a Catania l’assessore al Welfare, Angelo Villari, si è dimesso per presentarsi alle elezioni e a Misterbianco, quello si Servizi Sociali, Marco Corsaro anche per candidarsi a sindaco. Siamo nelle mani di nessuno: a chi dobbiamo rivolgerci? Per questo abbiamo deciso di riunirci in assemblea sindacale permanente fino a quando non avremo risposte certe”. 

I continui ritardi nei pagamenti sono dovuti al sistema di funzionamento dei Pac, i Piani d’azione e coesione, che prevedono il pagamento da parte del distretto in tranches solo dopo la rendicontazione dell’Ente gestore da parte dell’assessorato regionale e il successivo provvedimento ministeriale.

Ma le operatrici dell’asilo nido, nonostante la protesta, continuano a lavorare tutti i giorni per garantire assistenza e servizio ai 45 bambini che frequentano la struttura. Minori che vengono assistiti a Misterbianco e negli spazi-gioco di Lineri e di Motta.

“Noi non vogliamo attribuire colpe a nessuno – spiega Angela Guarnaccia – però non è possibile che nessuno si vuole prendere la responsabilità di dire queste persone lavorano, hanno diritto alla stipendio. Abbiamo famiglie, case e figli da mantenere, mutui e assicurazioni da pagare. Facciamo enormi sacrifici eppure siamo qui, non vogliamo creare disagi alle famiglie, ma siamo con le spalle al muro”.

I bambini che frequentano l’asilo nido dalla mattina al pomeriggio usufruiscono del servizio colazione, pranzo e merenda. In base al reddito, le famiglie pagano una retta al Comune che fornisce il servizio affidato alla cooperativa ‘Terzo settore’ a cui le dipendenti (senza stipendio) fanno riferimento.

A Catania sono altri due gli asili attivi: uno in via Acquicella e uno in viale Tirreno, con altri due spazi-giochi: uno in via Raccuglia, a Monte Po e l’altro in via Caduti del Lavoro.

Contattato da BlogSicilia, è il sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo a parlare di una ‘burocrazia lenta e non curante delle esigenze dei lavoratori’.

“Mi sono personalmente interessato – ha sottolineato il primo cittadino – e ho chiesto agli uffici regionali di Palermo di assumere iniziative rapide per lo sblocco dei fondi necessari per il pagamento degli stipendi alle operatrici dell’asilo nido. Ho sollecitato perché tutto proceda più rapidamente, ma ad oggi…”.

I sindacati, Snalv e Cgil, hanno proclamato uno sciopero per i giorni 16 e 17 giugno con astensione totale, ma con la tutela delle prestazioni essenziali previste.