Finisce in carcere per detenzione e spaccio di droga Domenico Assinnata, 26 anni, ritenuto dagli investigatori affiliato alla cosca di Paternò vicina al clan ‘Santapaola’.
Domenico è il figlio maggiore di Salvatore Assinnata 43 anni, attualmente in carcere per associazione di stampo mafioso ed estorsione, vecchia conoscenza della mafia di Paterno’.
Sotto casa sua, lo scorso febbraio, in occasione dei festeggiamenti in onore della Patrona, Santa Barbara, una candelora aveva reso omaggio al boss. Omaggio rivolto al figlio maggiore Domenico, che ha assistito a tutte le fasi, mentre suo fratello Vito con il telefonino ha ripreso tutto in un video che ha postato su Facebook e poi rimosso. Era Domenico Assinnata il giovane con alle spalle il fercolo.
Dopo l’episodio dell’inchino i carabinieri avevano notificato ai comitati organizzativi dei “Cerei” delle categorie dei “Dipendenti comunali” e degli “Ortolani” il divieto di partecipare, emesso dal Questore di Catania su proposta del Comando Provinciale Carabinieri di Catania, alle manifestazioni religiose in onore di Santa Barbara.
La vicenda è stata discussa anche dalla Commissione Regionale Antimafia nell’aprile scorso in una trasferta a Catania.
L’arresto del giovane arriva a circa un anno di distanza dal famoso “Inchino e Dondolamento” ricevuto in occasione dei festeggiamenti. Domenico Assinnata è stato sorpreso in piazza Parco del Sole mentre cercava di nascondere vicino ad una una scuola un sacchetto di plastica in un’aiuola. Bloccato e perquisito aveva con sé 208 grammi di marijuana, suddivisa in 111 dosi, già confezionate e pronte per smerciate nel “mercato” paternese nel fine settimana.
Durante la perquisizione domiciliare i carabinieri hanno trovato in casa del giovane 2 bilancini elettronici, 2 trita-erba utilizzati per preparare le dosi di stupefacente ed 1 PC, completo di monitor e stampante risultato rubato all’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania.
Assinnata è stato rinchiuso nel carcere di Catania Piazza Lanza.
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