A Catania è tutto pronto per la visita dei first partners che domani pranzeranno a Palazzo degli Elefanti. Sarà lo chef stellato Pino Cuttaia a proporre un menù ovviamente tutto made in Sicily. A quanto si apprende il pranzo sarà aperto da una nuvola caprese, seguita da baccalà all’affumicato di pigna.

Poi le trasparenze di ‘tenerume’ (le primizie di verdura) di cocuzza e arancino di riso con ragù di triglia e finocchietto selvatico. Per secondo una ricciola lisciata all’olio di cenere e per finire il dolce con un classico dello chef Cuttaia: cornucopia di cialda di cannolo con ricotta e arancia.

Ad accompagnare bevande rigorosamente siciliane: lo spumante Sosta tre Santi di Nicosia, e un Etna rosso, Trimarchi’ 2014 di Tornatore, e un Etna bianco Arcurìa del 2015 di Graci. “Mi sono concentrato sul territorio e sul bello e unico che ha la Sicilia”, ha commentato lo chef.

Ma sulla scelta di Cuttaia da parte del sindaco Enzo Bianco è già polemica. A sollevarla è un collega dello chef originario di Licata, Seby Sorbello, presidente dell’Associazione Cuochi Etnei, che scrivendo al primo cittadino etneo si dice stupito di “apprendere che sarà un cuoco non catanese, non del territorio etneo, non rappresentativo della città che Lei, Sig. Sindaco, dovrebbe appunto rappresentare in ogni momento della sua vita istituzionale, a preparare il pranzo che accoglierà le ed i consorti dei 7 Grandi”.

Lo chef, ricordando alcune iniziative in cui è stata coinvolta l’associazione, si fa portavoce di 500 Cuochi Etnei: “Mancava per caso, tra questi 500 tra giovani e più maturi, tra professionisti e veri talenti, un brillante e capace Cuoco Etneo (leggasi: Catanese!) che potesse degnamente rappresentare la nostra città anche in un momento conviviale come il pranzo offerto da Lei al Comune di Catania? Evidenziamo “Comune di Catania” e non “di Licata”, città di origine del collega Pino Cuttaia, che Lei ha scelto come chef non del territorio per rappresentare invece il territorio che l’ha eletta a suo Sindaco. Licata, provincia di Agrigento, dove è nato e dove lavora il collega Cuttaia, a cui va il rispetto e il saluto di tutta la nostra Associazione ma che crediamo non possa tenere alta la bandiera di un territorio, quello Catanese e dell’Etna, che egli non rappresenta”.

Conclude Sorbello: “Ma nessuno è profeta nella propria patria… disse qualcuno! Forse è proprio destino che i Catanesi, gli Etnei, i cittadini del vulcano attivo più alto d’Europa si portino avanti con risorse non loro, appoggiandosi sulla forza e sulla bravura degli altri!”

Pino Cuttaia, che vanta due stelle Michelin, ha già avuto modo di preparare il pranzo che Bianco ha offerto a Giorgio Napolitano in occasione dell’ultima visita presidenziale a Catania.