L’interrogatorio dell’ingegnere Salvatore Fiore, dirigente tecnico della Circumetnea ed all’epoca dei fatti direttore dei lavori per la realizzazione della metropolitana è stato al centro dell’udienza nel processo che vede imputati dinanzi la seconda sezione penale del tribunale di Catania (presidente Ignazia Barbarino) pubblici amministratori ed imprenditori in relazione all’uso di cemento “impoverito” per la realizzazione della metropolitana di Catania.

Per due ore Fiore – sottoposto alle domande del suo difensore, l’avvocato Tommaso Tamburino, e del Pubblico Ministero Antonino Fanara – ha evidenziato i numerosi controlli che i componenti dell’ufficio della direzione dei lavori eseguiva a campione sul calcestruzzo, nonché sulla realizzazione dell’impermeabilizzazione nelle gallerie.

Nel corso della deposizione è inoltre emerso che, anche tenendo conto dei dati forniti dai consulenti della Procura, il vantaggio economico che l’impresa del Campione avrebbe ottenuto fornendo calcestruzzo di qualità inferiore ammonterebbe a circa 16.000 euro, a fronte di un appalto per circa 100 milioni di euro.

L’ing. Fiore poi, rispondendo alle domande del’’avvocato Maria Licata (difensore dell’ing. Roberto De Pietro, imputato per il crollo della sede stradale di via Bolano avvenuto nel giugno del 2008) ha riferito che proprio in corrispondenza del punto ove si è verificata la voragine si trovava una condotta di smaltimento delle acque bianche abbandonata e che aveva riversato nel sottosuolo una considerevole quantità di acqua piovana.

Il processo riprenderà il prossimo  22 marzo per l’interrogatorio degli altri imputati.

(foto mappa Metropolitana Catania)

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