Torna nuovamente dinanzi al Gup di Catania il processo per partecipazione e associazione per delinquere con finalità di terrorismo internazionale al siriano di 21 anni, Mourad El Ghazzaoui, sbarcato il 4 dicembre 2014 a Pozzallo (Ragusa), e accusato di avere collegamenti con cellule della jihad.

E’ la decisione della Corte d’assise che ha ritenuto ‘abnorme’ il decreto che ne disponeva il rinvio a giudizio perché l’imputato, come sostenuto da uno dei suoi legali, l’avvocato Giovanni Cavallaro, non ha avuto modo di comprendere l’iter processuale in Italia sull’accesso a riti alternativi. La Procura aveva sostenuto che l’imputato doveva essere processato col rito abbreviato, come sollecitato in un primo momento dal giovane siriano.

Secondo la Procura di Catania, l’imputato farebbe parte a un gruppo armato affiliato all’Isis di matrice integralista islamica. I suoi legali sostengono, invece, che sia partito dalla Siria, con i genitori, la sorella, il cognato e un nipotino, tre anni prima e che un presunto ‘passaporto dell’Isis’ trovato in uno dei sette cellulari sequestrati al 21enne sia un falso: il documento vero è stato trovato e sarà prodotto nelle fasi successive del procedimento.

br