I manifestanti che protestano da alcune settimane in Cattedrale sono stati ricevuti da un’ampia delegazione del Comune di Catania composta da Francesco Marano, consulente del sindaco per i rapporti istituzionali, dai responsabili del Servizio Case Arch. Iannizzotto, da due P.O. della Direzione servizi sociali, Vilfrido Urso e Santina Cerami e da tre assistenti sociali dei centri zonali di Librino e del Centro.
L’incontro era stato deciso ieri dal Sindaco Bianco durante un incontro con l’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina, l’assessore al Welfare Fortunato Parisi e i parroci della zona Sud della città. Da parte di tutti era stata ribadita la necessità di aiutare chi ha bisogno operando nella piena legalità e applicando le regole.
E l’Amministrazione aveva confermato di essere disponibile a monitorare le legittime richieste, anche riguardo eventuali interventi sul territorio. Fino ad oggi, però, il principale problema era stato quello della genericità delle richieste di aiuto da parte dei manifestanti, per la loro mancata partecipazione ai tavoli proposti anche in Prefettura fin dall’inizio della protesta.
Oggi, nei locali dell’Urp a Palazzo dei Chierici, la delegazione del Comune ha incontrato uno ad uno 18 manifestanti e i rispettivi nuclei familiari, analizzando le esigenze concentrate in particolare sull’abitazione e sul lavoro.
Gli uffici stanno verificando in queste ore le singole posizioni, riscontrando ad una prima analisi numerose assenze di domande per accedere agli strumenti a disposizione dei cittadini in difficoltà. Molti hanno presentato domanda per avare una casa solo in questi giorni, alcuni non avevano mai frequentato i centri sociali comunali o i centri per l’impiego, altri potrebbero avere diritto al buono casa previsto per gli sfrattati oppure a maggiori risorse per la SIA (l’assegno sociale per gli indigenti).
Il Comune ha assicurato piena disponibilità, nel rispetto delle regole, di seguire questi cittadini chiamandoli singolarmente da subito e di dar loro una mano nella compilazione delle domande, non solo verso il comune stesso , ma anche verso altri enti, come l’Asp per alcuni casi di invalidità, o l’INPS per il REI, il reddito di inserimento che dall’1 gennaio entrerà in vigore.
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