“Da quanto apprendiamo, ancora in maniera disarticolata e sommaria, da stamattina si registrano disordini presso la casa circondariale di Caltagirone, alcuni detenuti sarebbero saliti anche sul tetto dell’edificio”. Lo dichiara Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.

De Fazio prosegue: “Per fronteggiare la situazione, sono stati richiamati gli agenti liberi dal servizio e ulteriori rinforzi sono in arrivo da altre sedi della Sicilia. Il penitenziario è presidiato all’esterno anche dalle altre forze dell’ordine. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe il decesso di un detenuto avvenuto ieri sera, pare, per cause naturali”.

Situazione esplosiva

“La situazione è esplosiva, 59 suicidi fra i detenuti, 6 fra la polizia penitenziaria, 14.500 reclusi in più rispetto ai posti disponibili – checché ne dica il Sottosegretario Andrea Ostellari –, voragini negli organici del personale, carenze sanitarie, strutturali, infrastrutturali e amministrative. Alla Polizia penitenziaria non si può continuare a chiedere d’imporre il rispetto delle leggi dello Stato da quello stesso Stato che continuamente le calpesta e le oltraggia sia nei confronti dei reclusi sia a danno dei suoi stessi servitori. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, anche dopo le parole, reiterate, del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, se c’è, batta un colpo”, conclude De Fazio.

Consipe, grave la condizione in carcere

“La protesta nel carcere di Caltagirone è scattata dopo il suicidio di un detenuto. Per riportare la calma è stato necessario l’intervento di 80 agenti penitenziari. Alcuni detenuti si sono rifiutati di rientrare nelle celle e altri sono saliti sul tetto”. Lo dice Mimmo Nicotra presidente confederazione sindacati penitenziari Consipe. “Solo grazie all’intervento dalla polizia penitenziaria del reparto di Caltagirone supportato anche da personale inviato dal provveditorato regionale si è riuscito a riportare la calma e l’ordine”.

Nuova aggressione nel carcere Ucciardone, agente con mano fratturata

Pochi giorni fa si è verificata una nuova aggressione a Palermo nel carcere maresciallo Di Bona ex Ucciardone. Lo riferì il segretario regionale Fsa Cnpp Maurizio Mezzatesta. Un detenuto per futili motivi ha aggredito gli agenti in servizio alla nona sezione colpendoli con un corpo contundente ricavato da un sifone.

“Gli eventi critici e le aggressioni ai danni del personale di polizia penitenziaria – ha detto Mezzatesta – specialmente in quella sezione, che a nostro parere e da chiudere urgentemente, non cessano e si sommano con le critiche condizioni lavorative più volte segnalate dal Cnpp. Naturalmente tutta la nostra solidarietà al personale di Polizia penitenziaria coinvolto”. Gli agenti sono stati portati in ospedale e uno dei due ha una mano fratturata. Le prognosi dei due agenti sono di 30 e 8 giorni.

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