Sempre in coda alle classifiche. Nel 2015 la Sicilia è maglia nera anche nella gestione dei rifiuti. I dati sono quelli dell’Ispra che nei giorni scorsi ha pubblicato il rapporto sui rifiuti urbani negli 8000 comuni italiani.

Per quanto riguarda la raccolta differenziata, nel 2015, la percentuale di la produzione nazionale si attesta all 47,5% facendo rilevare una crescita di + 2,3 punti rispetto al 2014 (45,2%), superando i 14 milioni di tonnellate.

Nel Nord il quantitativo si attesta al di sopra di 8 milioni di tonnellate, nel Centro a quasi 2,9 milioni di tonnellate e nel Sud a 3,1 milioni di tonnellate. La Sicilia è ultima con 12,8 per cento staccata dalla Calabria, penultima, che totalizza il 25 per cento, facendo un balzo in avanti di 6 punti.  Alla regione Veneto va la palma della raccolta differenziata nel 2015 grazie al 68,8%, seguita dal Trentino Alto Adige con il 67,4%.

I dati si riflettono anche in ambito provinciale: Treviso, nel 2015, si attesta all’84,1%. Prossimo all’80% è il tasso della provincia di Mantova (79,9%) e pari al 78,4% quello di Pordenone.

Le peggiori province italiane per la raccolta differenziata sono, invece, tutte in Sicilia: con valori inferiori o di poco superiori al 10%: Palermo (7,8%) Siracusa (7,9%), Messina (10,1%) e Enna (10,8%).

Per quanto riguarda poi le grandi città, quelle superiori a 200mila abitanti, il dato è impietoso: inferiori al 10% risultano le percentuali di raccolta di Messina (9,4%), Catania (8,6%) e Palermo (8,1%).

I livelli maggiori, invece, si osservano per Venezia, che si attesta a una percentuale del 54,3%, seguita da Milano, con il 52,3%, Verona e Padova, rispettivamente con il 50,8 e 50,7%. Firenze si attesta al 46,4%, Bologna al 43,6% (in crescita di 5,3 punti rispetto al 2014) e Torino al 42,4%. Roma si attesta al 38,8% e Napoli al 24,2%. Buone le performance di Trieste e Taranto, che registrano un incremento della percentuale di 5,5 punti rispetto al 2014.

Nel rapporto Ispra viene segnalato inoltre che i valori più alti di produzione pro capite, superiori a 600 kg per abitante per anno si rilevano per Catania, Firenze e Venezia, seguite da Roma, Padova, Bari e Bologna, tutte con oltre 550 kg per abitante per anno Padova. I più bassi, sotto i 500 kg per abitante per anno, si osservano per Trieste, Messina, Torino e Milano.

L’Istituto superiore per la ricerca ambientale specifica che “in via generale va rilevato che non tutte le regioni sono dotate delle necessarie infrastrutture di trattamento dei rifiuti, ed in maniera particolare di quelle deputate al riciclo delle frazioni merceologiche raccolte in maniera differenziata. La scarsa dotazione impiantistica fa sì che in molti contesti territoriali si assista ad un trasferimento dei rifiuti raccolti, ovvero di quelli sottoposti a trattamento meccanico biologico, in altre regioni o all’estero dove la capacità di trattamento risulta superiore rispetto ai reali fabbisogni”.

Interessante quanto riportato sul portale http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it/ che analizza i valori comune per comune sulla produzione e la raccolta differenziata, anche per tipologia di rifiuto.

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