Interpellanza urgente al ministro della giustizia Carlo Nordio presentata dai parlamentari della Lega e di Forza Italia per chiedere un’ispezione al tribunale di Catania per non togliere il piccolo Miele dalle braccia dei genitori adottivi. La prima firmataria dell’interpellanza è la deputata Simonetta Matone che è stata procuratrice al tribunale minorile di Roma. A distanza di tre anni, a seguito di vicende giudiziarie complesse, il bambino “rischia” di tornare con la madre biologica.
Il piccolo al momento della nascita era stato messo in una busta per la spesa e consegnato al padre biologico. Il bambino sarebbe rimasto per due lunghe ore in strada prima che l’uomo mettesse in scena il ritrovamento fino all’arrivo della polizia. Dopo queste vicende il bambino fu affidato ad una nuova famiglia. i genitori affidatari di Miele, avevano ricevuto dal Tribunale per i minorenni di Catania, l’affidamento pre-adottivo, condizione che nega la possibilità di un riconoscimento tardivo da parte della famiglia biologica.
Nonostante ciò, la corte d’appello di Catania ha revocato lo stato di adottabilità. “Se, considerata l’estrema urgenza e gravità della vicenda, non si ritenga opportuno – si legge nell’interpellanza – promuovere un’iniziativa ispettiva in relazione all’operato degli uffici giudiziari coinvolti sia dagli uffici dell’anagrafe che hanno consentito il riconoscimento”.
La petizione
Dal 6 novembre scorso è online una raccolta firme affinché il piccolo Miele non venga strappato dalle braccia dei genitori adottivi. Più di 20 mila firme sono state registrate, ecco l’appello dei genitori: “Miele verrà tolto dalla nostra famiglia e collocato dalla madre biologica che non lo ha mai visto, ne incontrato, aiutateci”. La storia del piccolo Miele, è una storia di incuria e abbandono ma anche di rinascita. Dopo 16 giorni dalla sua nascita, il tribunale per i minorenni di Catania lo affida ad un nuovo nucleo familiare che conferma loro lo stato di adottabilità e dopo due mesi lo stato di affidamento pre-adottivo. Una procedura dalla quale non si torna indietro secondo la legge italiana.
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