Si è concluso ieri, presso la Casa Circondariale di Catania Bicocca, il secondo convegno sul tema “Prevenzione del rischio di suicidi ed atti autolesivi in carcere”.

L’evento formativo, organizzato dall’Asp di Catania, con la direzione scientifica del dr. Roberto Ortoleva (dirigente psichiatra Staff Dsm), si colloca nell’ambito delle azioni programmate, in ottemperanza al decreto legislativo 222/15 e secondo le linee regionali, per prevenire comportamenti autolesivi e suicidi in ambiente carcerario.
Nel mese di novembre, nei due eventi formativi realizzati (il 10 e oggi), sono stati oltre 160 gli operatori formati sui percorsi di valutazione e di cura da attivare nei servizi della sanità penitenziaria, integrandosi con il personale educativo e di sicurezza.

«Con questi momenti formativi – dichiara il dr. Giuseppe Giammanco, direttore generale dell’Asp di Catania -, vogliamo condividere con gli operatori degli istituti penitenziari conoscenze e prassi specifiche e offrire una formazione-informazione che determini un miglioramento della qualità di vita degli ospiti degli Istituti penitenziari».
«L’iniziativa ha registrato qualificati interventi – aggiunge il dott. Giovanni Rizza, direttore della Casa Circondariale di Catania Bicocca -. Sono diversi gli aspetti affrontati, fra i quali anche quelli normativi, nella costruzione di un percorso integrato e multidisciplinare. È un’opportunità finalizzata alla prevenzione del fenomeno e all’implementazione di interventi di inclusione, obiettivi prioritari del sistema».

Nel corso dei lavori sono state approfondite le caratteristiche salienti del fenomeno e presentate le modalità operative più adeguate per una corretta valutazione e un efficace intervento. I docenti impegnati hanno svolto gratuitamente la loro attività.

«Questa attività formativa ha lo scopo di prevenire, tanto nelle procedure, quanto nella prassi quotidiana degli Istituti penitenziari, i rischi per gesti autolesivi e per il suicidio – spiega il dr. Ortoleva -. Sono temi che hanno un significato di civiltà e che richiamano l’attenzione sulla prevenzione dei danni causati da una detenzione non adeguata alle direttive europee».

La proposta formativa è la prima, del tipo, in Sicilia, e costituisce una tappa di un articolato intervento che si svilupperà nell’arco di un triennio, rivolto agli operatori delle cinque Case circondariali della provincia di Catania.