Sette operai che lavoravano in ‘nero’ e senza adeguati sistemi di protezione sono stati scoperti da agenti di polizia del commissariato Borgo Ognina in due cantieri edili adiacenti, una per la costruzione di un nuovo edificio e l’altro per la ristrutturazione di un palazzo, nel centro di Catania.
Alcuni di loro hanno hanno provato a fuggire e hanno tentato di chiudere con una catena il cancello d’ingresso per ostacolare i controlli. Successivamente hanno spiegato l’atteggiamento con il fatto di non essere in regola con i contratti di lavoro.
Nei due cantieri, ha accertato la polizia, operavano tre ditte ed erano presenti sette operai. I titolari delle imprese sono stati denunciati per reati in materia di sicurezza e salubrità sui luoghi di lavoro. E’ stato disposta anche la chiusura dei cantieri e richiesto l’intervento di personale Asp Spresal, competente in materia.
Gli operai hanno riferito di avere accettare di lavorare in ‘nero’ per lo stato di bisogno in cui versano. Alcuni di loro non conoscevano l’importo della paga perché ancora ‘in prova’, né di sapere se l’avrebbero mai percepita. Per questo motivo, due datori di lavoro sono stati denunciati per sfruttamento dello stato di bisogno del lavoratore.
Durante gli accertamenti uno dei muratori ha ammesso di avere dichiarato all’Inps di essere disoccupato e di percepire l’indennità Rei. Per questo è stato denunciato per truffa nel conseguimento di erogazioni pubbliche. Tutte le irregolarità riscontrate sono state segnalate anche agli organismi competenti: Guardia di Finanza, Ufficio dell’Entrate e Ispettorato del lavoro.
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