Il via libera del collegio dei revisori dei conti del Comune di Catania rimette in moto la macchina del Bilancio Consuntivo 2015 che dovrà essere approvato in tempi brevissimi per evitare lo scioglimento del Consiglio comunale.

Sulla questione grava infatti il fardello del commissariamento disposto dalla Regione per la mancata approvazione nei tempi previsti, così l’aula avrà tempo fino al trentesimo giorno dall’insediamento del commissario avvenuto martedì scorso.

Il parere favorevole licenziato dai revisori dei conti suona comunque come un campanello d’allarme che nel caso del conto del patrimonio assume i contorni sfumati delle ombre.

Nelle conclusioni il collegio segnala, infatti, la necessità di “apposita rettifica al presente rendiconto, ovvero apporre idonee clausole di salvaguardia a redigendo Bilancio 2016, come il ricorso alla rimodulazione al piano di riequilibrio pluriennale in essere, che potranno rendere equilibrato il continuo dell’ente”.

Per i revisori del Comune di Catania occorre anche “prevedere un’attenta rivisitazione dell’entrate locale e delle forme di riscossione in essere” e servirebbe anche “un costante monitoraggio con periodicità trimestrale con gli organi della partecipate, al fine di conoscere con ampio anticipo la status finanziario”.

I dubbi si allungano, infine, nelle parte conclusiva del parere del collegio: “al riguardo del conto del patrimonio – si legge – le note evidenziate non consentono di attestarne la completezza e l’attendibilità”, così hanno invitato a provvedervi entro il termine massimo del redigendo bilancio di previsione 2016.

Si tratta, nello specifico, della mancata attivazione “della procedura di aggiornamento continuo degli inventari” e “non è stata riscontrata la quota di ammortamento dei beni utilizzati nell’esercizio”.

Inoltre l’organo di revisione ha rilevato che “non si sono riscontrate variazioni nel conto del patrimonio nelle colonne “variazioni di conto finanziamento””.

Proprio i revisori dei conti avevano chiesto all’amministrazione una serie di atti di approfondimento e ciò avrebbe causato il ritardo nell’approvazione del Consuntivo che era previsto entro la fine del giugno scorso, nonostante la proroga concessa in aprile.

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