A Catania esiste un piano per lo smaltimento dei materiali con amianto? Se lo chiede il Movimento 5 Stelle Catania che fa propria la nota trasmessa a tutti i sindaci dei comuni etnei, incluso il capoluogo, dalla deputata all’Ars Angela Foti riguardo all’applicazione della legge regionale in questione (n. 10 del 29 aprile 2014).

La normativa prevede il censimento di tutti i siti, edifici, impianti, mezzi di trasporto e materiali contenenti amianto in modo da “fotografare” la situazione esistente e prevenire smaltimenti illeciti di rifiuti che possono diventare fonte di diffusione di fibre; la rimozione e l’eliminazione di questi rifiuti abbandonati e la vigilanza sul territorio.

Con successive leggi regionali si è precisato che tutti i soggetti pubblici e privati sono obbligati “entro 120 giorni dall’adozione del Piano di protezione dell’ambiente, di decontaminazione e di smaltimento e di bonifica… a darne comunicazione all’ A.R.P.A. indicando tutti i dati relativi alla presenza di amianto” e che i Comuni devono provvedere, entro tre mesi, ad adottare il proprio Piano comunale amianto.

Il Piano, entro 30 giorni, deve essere trasmesso al competente ufficio regionale della protezione civile, a cui devono essere annualmente rendicontati i risultati conseguiti; la mancata rendicontazione comporta una riduzione delle risorse assegnate ai comuni in materia di amianto.

“Alla luce della normativa vigente – dicono i 5 stelle – ci associamo alla richiesta della nostra portavoce Angela Foti e chiediamo, in particolare, al sindaco Enzo Bianco se il Comune di Catania si sia dotato di un “Piano amianto” o, in caso di mancata adozione del suddetto piano, quale sia lo stato dell’iter di approvazione”.