“Nessuna esclusione di settore, nessuna bugia, nessuna forzatura e nessuna perdita di seggio. Soprattutto, nessun favoritismo e nessun danno a persone o associazioni. Tutte le fasi e gli atti del procedimento per la costituzione della Nuova Camera di Commercio sono stati conformi alla normativa di riferimento, e comunque preventivamente discussi e condivisi con i colleghi Segretari di Ragusa e Siracusa negli incontri di cui nei nostri uffici conserviamo note di appuntamento, documenti ed email”.

Il commissario ad acta della procedura di costituzione del consiglio della Camera di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa e della Sicilia Orientale, Alfio Pagliaro, risponde così alle accuse lanciate a più riprese nella scorse settimane, da un cartello di associazioni.

Stamattina si è tenuta una conferenza stampa nella sala giunta camerale; insieme a Pagliaro, oltre ai colleghi del gruppo di lavoro dello staff dell’ufficio assistenza organi, dal Registro Imprese e del supporto informatico, erano presenti il vice segretario Franco Virgillito, i dirigenti Giuseppe Consoli e Giovanni Brafa, e l’ avvocato Christian Petrina.

“In questi giorni il mio Ufficio e la mia persona, sono stati oggetto di attacchi mediatici da parte di alcune organizzazioni imprenditoriali in merito alla procedura di costituzione del Consiglio della Camera di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa. – ha proseguito Pagliaro- Tali attacchi oltre a colpire me, colpiscono anche il personale, onesto e qualificato, che lavora in questa Camera da molti anni. Non posso più tacere a fronte non tanto delle critiche, che in una democrazia rimangono sempre e comunque legittime, ma a fronte di toni sprezzanti che ogni giorno di più offendono la mia onorabilità di essere umano oltre che professionale e istituzionale. L’esigenza di dire la nostra – parlo anche al plurale perché su questa procedura, come è normale che sia, si è lavorato in tanti, sotto la mia responsabilità – nasce dal dovere e dall’esigenza di chiarire alcuni dati rispetto all’attività espletata. Fermo restando che mi riservo ogni atto a mia tutela nelle sedi competenti e che mi affido con fiducia alla Magistratura chiamata in causa”.