Non solo la raccolta differenziata è ‘inconsistente’, ma a Catania si pagano 427 euro di Tari per un appartamento di cento metri quadri.

E’ la denuncia di Federconsumatori Catania con il presidente provinciale Salvo Nicosia che ha commentato i risultati dell’ultima ricerca sul costo della Tari, la tassa sui rifiuti, fatta in tutti capoluoghi di provincia, dalla Federconsumatori nazionale e presentata a Roma.

Il costo della tassa sui rifiuti a Catania è risultato tra quelli più elevati. La città si colloca al nono posto, nonostante la Tassa sui rifiuti, istituita nel 2014 al posto della TARSU (Tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani), a Catania, venga calcolata soltanto sulla base della superficie degli appartamenti e delle loro pertinenze.

“A tutto questo – sottolinea il presidente provinciale della Federconsumatori – si aggiunge l’assoluta inconsistenza della raccolta differenziata, a Catania molto vicina allo zero, benché il servizio sia stato avviato da circa un anno, con la conseguenza che viene elusa qualsiasi forma di risparmio per i cittadini, sulla base della filosofia del ciclo integrato dei rifiuti: più differenzi, più ricicli e più risparmi”.

“Per i catanesi – aggiunge Salvo Nicosia – non possono certamente essere una consolazione i dati riguardanti l’intera regione: per le salatissime tariffe della tassa sui rifiuti, nella graduatoria nazionale, la Sicilia è preceduta soltanto dalla Campania. Negli ultimi sei anni, per i siciliani, la TARI è cresciuta del 23 per cento, a fronte di un’inflazione del 7,3 per cento”.

“E se a Catania la situazione è disperata – mette in rilievo il presidente Nicosia – altrettanto grave è in gran parte dei Comuni della provincia. I cittadini dei 18 Comuni dell’ex ATO Simeto-Ambiente, ad esempio, debbono fare i conti con le vessazioni di Engineering Tributi, una sorta di Equitalia, una società privata alla quale, anni fa, fu dato l’appalto di riscuotere la cosiddetta TIA, la tariffa d’igiene ambientale, fissata, appunto dall’ATO, fino al 2009, con modalità assolutamente illegittime, come è stato riconosciuto da sentenze delle magistratura e da ripetuti pronunciamenti della Commissione tributaria provinciale”.

“Tuttavia – incalza Salvo Nicosia – Engineering Tributi, riluttante a qualsiasi confronto con la Federconsumatori, per dare un seguito di profitti all’appalto a suo tempo avuto, sottopone i cittadini a un continuo martellamento di ingiunzioni di pagamento, accompagnate da minacce di pignoramenti degli stipendi e fermi amministrativi persino di vetture mai possedute dai contribuenti”.

Per il presidente Nicosia è necessario l’intervento del Garante del Contribuente e della Regione Siciliana. “È giunto il momento che intervengano, da un canto, il Garante del Contribuente, e, dall’altro, la Regione, con una moratoria sulla riscossione ed un intervento legislativo con cui si prenda atto dei consolidati pronunciamenti giurisprudenziali, per evitare ulteriori vessazioni per i cittadini di ben 18 Comuni della provincia di Catania”.

Intanto, su segnalazione degli stessi operatori ecologici, c’è un dato non indifferente che influisce sul cattivo funzionamento della differenziata a Catania: i cittadini non rispettano la raccolta e gli orari. Il rammarico dell’assessore comunale all’Ambiente, Saro D’Agata che invita i cittadini a collaborare.

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