Un sistema informatico realizzato dalla Protezione civile regionale siciliana permetterà di avere in tempo reale tutti i dati e le schede dei sopralluoghi eseguiti nelle strutture interessate dal terremoto di Santo Stefano sull’Etna. E’ ‘Erikus’, il progetto realizzato da Regione e Arpa Piemonte messo a disposizione della Sicilia grazie all’intervento del Dipartimento nazionale della Protezione civile. Tecnici esperti saranno nel Catanese per formare i colleghi e attivare il sistema. Tutti i Centri operativi comunali saranno collegati con un Cloud che permetterà di avere la situazione aggiornata in diretta su tutti i controlli eseguiti. “E’ un sistema – spiega Calogero Foti, direttore della Protezione civile siciliana e commissario straordinario per l’emergenza, che ci permette di razionalizzare meglio tutta l’attività: in tempo reale si potrà conoscere il contenuto della scheda di ciascun sopralluogo. Dato che ci permetterà di intervenire prima e in maniera organica”.

Nei giorni scorsi tecnici della Regione Piemonte e di Arpa Piemonte, che costituiscono il gruppo di lavoro specifico per lo sviluppo del sistema Erikus, hanno avviato da remoto le procedure per la predisposizione degli elementi cartografici di base indispensabili alla conduzione dei sopralluoghi. E domani partiranno per Catania: dovranno garantire il supporto tecnico e predisporre le postazioni informatiche necessarie per l’utilizzo del Sistema Erikus nelle operazioni di censimento dei danni e di verifica dell’agibilità degli edifici. Il Sistema Erikus, anche a seguito della sperimentazione effettuata dopo i terremoti che hanno riguardato l’Italia centrale nel 2016 e 2017, è diventato standard di riferimento per la gestione del censimento dei danni e la verifica di agibilità, in quanto conferisce alle prime attività il necessario supporto informativo e cartografico in grado di restituire in tempo reale gli esiti dei sopralluoghi. Vengono così notevolmente accelerate le attività di rendicontazione e programmazione degli interventi successivi all’emergenza.

Intanto continuano le valutazioni sugli immobili danneggiati e continua ad aggravarsi il bilancio degli sfollati per i danni causati dal terremoto di magnitudo 4.8 del giorno di Santo Stefano sull’Etna: sono 1.096. E’ quanto si apprende dalla Protezione civile regionale. Sono 798 quelli ospitati in alberghi convenzionati con la Regione Siciliana, 292 quelli che hanno fatto ricorso a sistemazioni autonome e due le persone ospitate in strutture pubbliche.

Sono salite a 4.212 le richieste di sopralluoghi, mille delle quali sono state già eseguite. Case agibili sono 476, parzialmente agibili 258 e 266 quelle inagibili. Controllate 42 scuole: 35 sono agibili, 5 parzialmente agibili (una ciascuna a Santa Venerina e a Aci Catena e tre ad Acireale), due di Acireale non agibili.

Nel frattempo il Nucleo Operativo N.O.G.R.A. (Guardie territoriali volontarie) Provinciale di Catania ha organizzato un centro di raccolta e depositi beni di prima necessità per fronteggiare l’emergenza e offrire un’aiuto alle famiglie in difficoltà attraverso la distribuzione di beni alimentari di prima necessità.

Già da ieri sono stati consegnati i primi generi di necessità nella provincia di Catania ed in particolare ad Acireale alle persone terremotate che sono ospitati nelle tende. Il Coordinatore Regionale Sicilia del N.O.G.R.A. Maurizio Fiorella con una nota ringrazia il Coordinatore Provinciale di Catania Carmelo Di Stefano e tutti gli Agenti operativi nella provincia di Catania per il loro  impegno e tutti i cittadini che hanno collaborato alla raccolta alimentare.

E non lascia tranquilli neanche la situazione dell’etna. Dopo due giorni e mezzo di relativa calma sono tornate le scosse di terremoto notturne

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