i dati ingv

Scossa di terremoto alla falde dell’Etna

Un terremoto di magnitudo 3.1 è stato registrato alle 09.21 alle falde a Nord dell’Etna dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania. L’ipocentro del sisma è stato localizzato a 12 chilometri a nord-ovest di Randazzo a una profondità di 28 chilometri. Non risultano, al momento, segnalazioni di danni a cose o persone.

Una scossa a fine febbraio

A fine febbraio un’altra scossa di magnitudo 3.2 è stata registrata alle 12.16 sul versante Est dell’Etna. L’ipocentro è stato localizzato dall’Ingv di Catania a due chilometri a ovest di Milo e a una profondità di 10 chilometri. L’evento è stato avvertito in diversi paesi dell’aera. Non si hanno segnalazioni di danni a cose o persone.

I precedenti terremoti in Sicilia

Un terremoto al largo delle isole Eolie avvertito anche dalla popolazione costiera siciliana nei giorni scorso. Una vera e propria scia sismica ha tenuto in apprensione molti siciliani.

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La prima scossa da 4.1 poco dopo le 2 di notte

La prima scossa di terremoto di magnitudo 4.1 è stata registrata alle 2:11 al largo delle coste settentrionali della Sicilia, non lontano dalle isole Eolie. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 30 chilometri di profondità ed epicentro a nordovest dell’isola di Alicudi (Messina). Non si segnalano danni a persone o cose anche se non sono pochi i siciliani che sono stati svegliati dall’evento.

Altra quattro scosse a seguire

Il sisma è stato seguito da altre scosse fin dopo le sei del mattino. le scosse sono state registrare dai sismografi, dopo la prima, a partire dalle 2,27 con intensità 2.2 ma con minore profondità. A fronte dei 309 chilometri sotto la crosta terrestre della prima scossa, la seconda è avvenuta a 19 chilometri di profondità e  dunque è stata maggiormente avvertibile anche se sempre in mare. A seguire le altre scosse sempre meno forti ma anche sempre meno profonde: alle 3.11 di intensità 2.1 ma ad una profondità di 11 chilometri sotto la crosta terrestre. Poi più forte, 2.4, a soli 10 chilometri di profondità alle 3.33. Dopo un periodo di apparente calma, alle 6,06 la scossa di minore intensità, 2.0 ad una profondità di 120 chilometri

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