Una scossa di terremoto di magnitudo 3.3 è stata registrata alle 3:34 nel Mar Ionio, tra Sicilia e Calabria. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 8 chilometri di profondità. L’epicentro verificato a 38 chilometri a largo di Reggio Calabria e di Acireale, nel Catanese. Non si registrano danni a persone o cose.

Quali le città siciliane più vicine

Quest’ultimo terremo avvenuto in Sicilia potrebbe essere stato avvertito anche in altre zone, oltre che in quella più vicina, cioè nel catanese. Sempre secondo quanto registra l’Ingv le altre città siciliane più vicine alla scossa, con almeno 50 mila abitanti, sono Messina (47 chilometri) e Siracusa (83).

Il precedente

L’ultima scossa in Sicilia fu avvertita il 17 marzo scorso, a verificarsi in quell’occasione un terremoto di magnitudo 3.1 registrato alle 09.21 alle falde a Nord dell’Etna. L’ipocentro del sisma localizzato a 12 chilometri a nord-ovest di Randazzo a una profondità di 28 chilometri. A fine febbraio un’altra scossa di magnitudo 3.2 registrata alle 12.16 sul versante Est dell’Etna. In questo caso ipocentro localizzato dall’Ingv di Catania a due chilometri a ovest di Milo e a una profondità di 10 chilometri. L’evento è stato avvertito in diversi paesi dell’aera.

Alle Eolie

Poi verificato anche un terremoto al largo delle isole Eolie avvertito anche dalla popolazione costiera siciliana nei giorni scorsi. Una vera e propria scia sismica ha tenuto in apprensione molti siciliani. La prima scossa di terremoto di magnitudo 4.1 registrata alle 2:11 al largo delle coste settentrionali della Sicilia, non lontano dalle isole Eolie. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il sisma ha avuto ipocentro a 30 chilometri di profondità ed epicentro a nordovest dell’isola di Alicudi. Non si verificarono fortunatamente anche in quell’occasione danni a persone o cose anche se non sono pochi i siciliani svegliati dall’evento.

Altre quattro scosse a seguire

Il sisma seguito da altre scosse fin dopo le sei del mattino. Tutte registrare dai sismografi, dopo la prima, a partire dalle 2,27 con intensità 2.2 ma con minore profondità. A fronte dei 309 chilometri sotto la crosta terrestre della prima scossa, la seconda è avvenuta a 19 chilometri di profondità e  dunque maggiormente avvertibile anche se sempre in mare. A seguire le altre scosse sempre meno forti ma anche sempre meno profonde: alle 3.11 di intensità 2.1 ma ad una profondità di 11 chilometri sotto la crosta terrestre. Poi più forte, 2.4, a soli 10 chilometri di profondità alle 3.33. Dopo un periodo di apparente calma, alle 6,06 la scossa di minore intensità, 2.0 ad una profondità di 120 chilometri.

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