Nuova scossa di terremoto nel Messinese di magnitudo 2.5, registrata lungo la costa alle 4:09 ad una profondità di 138 chilometri. A rilevarla, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma.
Negli ultimi giorni altre scosse si sono registrate sempre nel Messinese. Ieri pomeriggio una di magnitudo 2.6 è stata registrata tra Reggio Calabria e Messina. L’epicentro si trovava ad una profondità di 38 km. Il terremoto è stato localizzato dagli strumenti della sala sismica INGV di Roma e l’evento non è stato avvertito dalla popolazione.
Il terremoto nel Catanese
Qualche giorno fa altra scossa di terremoto si è registrata in Sicilia, con epicentro nel Catanese di magnitudo 4.1, che è stata avvertita in buona parte dell’isola, se ne era registrata una nel Siracusano, a 5 km da Rosolini e ad una profondità di 8 km.
La paura tra i residenti
Non ci sono state conseguenze, solo tanta paura, per una notte, quella tra l’8 ed il 9 dicembre, che, a tanti, ne ha ricordato delle altre ma con conseguenze ben più gravi.
Il terremoto di Santa Lucia
Nel Siracusano, il 13 dicembre del 1990, il giorno in cui si festeggia Santa Lucia, patrona di Siracusa, si verificò un fortissimo terremoto di magnitudo 5.6, avvertita anche nelle province di Ragusa e Catania, che durò poco meno di un minuto. L’area più colpita fu quella di Carlentini, dove alcune abitazioni crollarono causando la morte di dodici persone mentre altre vittime morirono a causa della paura per la scossa.
I danni del sisma del 1990
Il sisma colpì altri Comuni del Siracusano e del Catanese, tra cui Augusta, Lentini, Melilli, Militello in Val di Catania, Priolo Gargallo, Mineo, Scordia, Palagonia, Siracusa, Caltagirone, Catania e Noto. Secondo quanto riportato da alcune fonti tecniche 6.830 case, 220 edifici pubblici e 54 scuole furono dichiarate inagibili. I feriti furono circa 200 e 12mila gli sfollati.
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