Una nuova scossa di terremoto si è registrata in Sicilia. Dopo quella di ieri sera, intorno alle 21,30, con epicentro nel Catanese di magnitudo 4.1, che è stata avvertita in buona parte dell’isola, in nottata se ne è registrata una nel Siracusano, a 5 km da Rosolini e ad una profondità di 8 km.

La paura tra i residenti

Non ci sono state, stando alle prime informazioni, conseguenze, solo tanta paura, per una notte, quella tra l’8 ed il 9 dicembre, che, a tanti, ne ha ricordato delle altre ma con conseguenze ben più gravi.

Il terremoto di Santa Lucia

Nel Siracusano, il 13 dicembre del 1990, il giorno in cui si festeggia Santa Lucia, patrona di Siracusa, si verificò un fortissimo terremoto di magnitudo 5.6, avvertita anche nelle province di Ragusa e Catania, che durò poco meno di un minuto. L’area più colpita fu quella di  Carlentini, dove alcune abitazioni crollarono causando la morte di dodici persone mentre altre vittime morirono a causa della paura per la scossa.

I danni del sisma del 1990

Il sisma colpì altri Comuni del Siracusano e del Catanese, tra cui Augusta, Lentini, Melilli, Militello in Val di Catania, Priolo Gargallo, Mineo, Scordia, Palagonia, Siracusa, Caltagirone, Catania e Noto. Secondo quanto riportato da alcune fonti tecniche  6.830 case, 220 edifici pubblici e 54 scuole furono dichiarate inagibili. I feriti furono circa 200 e 12mila gli sfollati.

Il sisma del dicembre 2020

Sempre a dicembre, ma del 2020, l’anno in cui esplose la pandemia, si registrò una scossa di terremoto di magnitudo 4.6 e profondità 29.6 km a Scoglitti, nel Ragusano. Il sisma fu avvertito in tutta la Sicilia e creò dei danni in alcune zone dell’isola

La paura nel 2018

Un altro terremoto fu quello del 26 dicembre del 2018 che colpì il Catanese, in particolare le zone di Fleri, Pennisi e Santa Maria La Stella tra Acireale e Zafferana Etnea. Tanti i danni alle case mentre 28 persone rimasero ferite.

 

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