Per il Viminale ha avuto contatti con Amri Anis il terrorista fermato per l’attentato di Berlino. E per un periodo ha vissuto in un rifugio di fortuna i un casolare alle pendici dell’Etna: a Belpasso. Cittadino tunisino, 36 anni,  Sayed Yacoubi, è stato rintracciato dagli agenti della Digos ed espulso dall’Italia perchè ritenuto pericoloso per la sicurezza nazionale.

Sayed Yacoubi era partito da Belpasso, paese alle pendici dell’Etna, nel pomeriggio del 30 aprile e stava cercando di lasciare frettolosamente l’Italia per raggiungere una connazionale residente in Francia che si era già attivata per trasmettergli i soldi necessari per attraversare il confine clandestinamente.

Dalle indagini sono emersi stretti rapporti con Amri a cui, all’uscita dal Centro di identificazione ed espulsione di Caltanissetta, aveva fornito una sua utenza mobile italiana, utilizzata da Amri nel giugno/luglio 2015 e aveva mantenuto contatti con lui anche dopo il trasferimento di Amri a Latina e poi in Germania.

La capillare analisi del traffico telefonico sulle utenze a lui intestate, ha evidenziato anche contatti con soggetti di orientamento radicale, consentendo di rilevare, lo scorso 30 aprile, il suo repentino allontanamento dal Catanese. Rintracciato lo scorso 2 maggio a Torino e trattenuto nel Centro permanente per rimpatri Brunelleschi, è stato rimpatriato, con accompagnamento in Tunisia, con un volo decollato dall’aeroporto di Caselle.