Ha riaperto le porte ieri giovedì 9 febbraio “Il Faro”, un centro per senza fissa dimora finanziato dal Comune di Catania e gestito dal Consorzio Sol.Co e dalla sua socia Obiettivo Vita.

La struttura che si trova in zona cibali, in via stazzone 62, è la più grande del suo genere a Catania e accoglierà 50 persone, 25 uomini e 25 donne, per offrire loro un letto sicuro dove dormire, servizi igienici e una colazione.

I dati sulla povertà dell’ultimo rapporto Caritas descrivono una situazione allarmante nel capoluogo etneo, triplicate le richieste di aiuto provenienti sempre più spesso da italiani tra i 45 e i 60 anni e da famiglie con bambini. Il progetto non si limiterà ad essere un semplice dormitorio ma vuole essere un’opportunità di ascolto per chi vive una condizione di estremo disagio economico e sociale. Questa la ragione che ha spinto Èbbene, fondazione nazionale particolarmente attiva nel comprensorio etneo che si occupa principalmente di interventi di prossimità rivolti a soggetti fragili con attività di servizio e di solidarietà sociale, ad attivare gratuitamente dentro “il Faro” un centro di ascolto.

La mattina un’equipe di volontari della fondazione Ebbene www.ebbene.it, assistiti da uno staff qualificato di assistenti sociali psicologi ed educatori, effettuerà un’attività di ascolto, pre-assestment e assestment in favore non solo degli ospiti del “Faro” ma anche di tutte le persone o nuclei familiari in condizione di fragilità operando un raccordo diretto con il “presidio Leggero” del Comune di Catania.

L’idea è quella di non limitare l’intervento ad una mera accoglienza ed ospitalità ma di offrire opportunità di connessione con il territorio, di individuazione delle potenzialità di chi arriva al “Faro” per avviare un percorso verso l’ autonomia che restituisca dignità alle persone.  Ebbene metterà a disposizione anche il numero verde 800082834 per eventuali segnalazioni o richieste di aiuto e appuntamento.