Per traffico di droga, spaccio e armi in 7 condannati nel Catanese in via definitiva e tornano in carcere. Furono arrestati una prima volta nel 2019 dopo l’operazione nella provincia Catanese che sgominò l’organizzazione criminale. Ora la cassazione ha respinto il loro ricorso, confermando le pene pronunciate in appello. Finiscono dietro le sbarre Andrea Gullotti, di 33 anni, Giuseppe Parisi, 37 anni, Patrizio Cavallaro, 28 anni, Luana Sciavarello, 33 anni, Enzo Currenti, detto Enzino di 32 anni, Alex Spitaleri inteso “becchino” e Gaetano Merlo, 36 anni. Questi ultimi tre si sono presentati spontaneamente nei penitenziari di Augusta e Verona. Sono oltre 18 gli anni di reclusione che i brontesi dovranno ancora scontare complessivamente.

Lo sviluppo delle indagini

I provvedimenti di carcerazione emessi dalla Procura Generale della Repubblica di Catania. Ad eseguirli i carabinieri della compagnia di Randazzo che hanno trasferito i quattro nelle case circondariali catanesi di Bicocca e Piazza Lanza. Gli arresti scaturiscono dall’operazione “Sciarotta”, le cui indagini coordinate dalla Dda di Catania furono condotte tra marzo e novembre 2017. Braccio operativo la compagnia di Randazzo che il 15 gennaio 2019 arrestò 12 persone, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip etneo.

La ricostruzione della filiera

Le investigazioni svolte all’epoca dall’Arma avevano consentito di accertare la responsabilità degli indagati. Erano accusati di aver portato avanti una fiorente attività di traffico e vendita di marijuana nel territorio brontese. Fu ricostruito il sistema con cui il gruppo criminale gestiva l’attività di spaccio. Si individuarono le modalità di approvvigionamento, custodia e cessione della droga. In quel contesto operativo, vennero già arrestati in flagranza di reato 13 soggetti e altri 4 denunciati a piede libero per detenzione ai fini di spaccio e per reati in materia di armi. Da qui vennero sequestrati oltre 2 chili di marijuana, 16 piante di cannabis indica e una pistola calibro 6,35, con 16 cartucce dello stesso calibro.

L’ordinanza

La suprema corte di cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato dai quattro. Quindi è confermata emessa a luglio 2022 dalla corte d’appello di Catania. Da qui è conseguita l’emanazione, da parte della Procura Generale catanese, degli ordini di esecuzione per la carcerazione a loro carico.

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