Con il mandato scaduto da giugno e senza possibilità di percepire uno stipendio così come previsto dalla Legge Madia per i pensionati, il presidente dell’Amt Carlo Lungaro ha deciso di farsi da parte.

Con un pizzico di amarezza lascia la presidenza dell’azienda metropolitana trasporti di Catania, “ma continuerò a lavorare per qualche altro giorno…” dice a BlogSicilia.

“Dovrei lavorare senza soldi, gratis – dice Lungaro a BlogSicilia – ma come si fa a lavorare senza soldi – la ituazione  complicata, non si può continuare a gestire un’azienda così. Non è una novità per gli addetti ai lavori…”

 Adesso il pesidente Lungaro che fa?

“Intanto mi riposo, poi me ne vado in vacanza e poi me ne ritorno al Nord dove vivo con la famiglia. Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo continuato a non prendere soldi da nessuno. Sono una cinquantina di milioni di euro quelli che l’Amt avanza. L’Amt è un’azienda sana a parte certe pressioni sindacali che non ho mai condiviso con un atteggiamento troppo personalistico”.

 “Sono sempre disponibile a dare una mano, ma in condizioni diverse, non da presidente”.

Lungaro parla anche di Antonio Barbarino, il direttore generale: “E’ uno dei migliori cinque direttori generali d’Italia. I sindacati lo hanno ‘maltrattato’ semplicemente perché ha applicato il contratto di lavoro così come andava fatto contro gli assenteisti e contro una cattiva gestione. Mi dispiace perché oltre ad essere un catanese è una figura professionale importante. Una grande perdita per la città…”.

Dopo i soldi mai arrivati da parte della Regione siciliana e dal Comune di Catania, le vertenze con i lavoratori, lo stato di agitazione e i mancati pagamenti degli stipendi, Lungaro Barbarino che lasciano, non c’è pace per l’Amt.  

All’amministrazione comunale toccherà adesso decidere sul nuovo assetto societario.