Ogni giorno dal comune di Gravina di Catania si muove un numero enorme di automobili dirette a Catania. Un comune ‘dormitorio’ come è stato definito qualche tempo fa, forse quello con la maggiore densità di abitanti dell’hinterland catanese.
Il traffico è un problema. Un problema vero. E nelle ore di punta nelle arterie principali di Gravina si scatena il caos, con code interminabili ed enormi difficoltà per chi deve raggiungere Catania.
Evitando di sommermarsi sulla viabilità e sulle possibili modifiche per migliorare la circolazione, una storica nota dolente è quella del servizio pubblico.
Fino a qualche anno fa reggeva la convenzione con l’Amt di Catania: gli autobus urbani raggiungevano e circolavano a Gravina e con il servizio pubblico si poteva arrivare, non proprio in tempi rapidi, la città di Catania.
Una convenzione troppo onerosa che non è stata più rinnovata dall’amministrazione Rapisarda che ha preferito affidarsi a un servizio di navetta locale: un autobus turistico che permetteva di raggiungere le prime fermate Amt disponibili, nella zona di Fasano.
A luglio è stata bandita la nuova procedura di gara per la concessione del servizio. Nell’attesa, per superare i problemi relativi all’avvio della scuola, il comune ha deciso di mettere una toppa con un servizio provvisorio che prevede 5 corse giornaliere con partenza da Fasano, per un totale di 14 km.
Evidentemente troppo poco e troppo complicato, se è vero che nelle ore di punta è praticamente impossibile percorrere questi 14 km senza incontrare intoppi. Il territorio di Gravina è troppo vasto per essere coperto da una sola linea e, verosimilmente, la soluzione dell’amministrazione potrebbe non risolvere nulla.
Fermo restando che, anche per difficoltà attuali dell’Amt, la convenzione non è praticabile ( ma potrebbe comunque essere ancora ripensata e studiata in modo da garantire ai cittadini un collegamento diretto con la città così come fatto dal comune di Mascalucia ) si potrebbe sfruttare la vicinanza con il parcheggio scambiatore dei Due Obelischi, magari pensando a più linee interne che, con un percorso decisamente più breve, raggiungano la fermata del Brt.
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