La vicenda della frode l’aveva raccontata BlogSicilia il 28 gennaio scorso. Ora la Guardia di Finanza conferma quella storia e  scopre che le pratiche false sono poco meno di mille ed hanno fruttato 86mila euro ad uno studente catanese. Mentre la Regione si attiva per contenere il caro voli rimborsando fino al 50% (in media il 25%) del prezzo dei voli da e per gli aeroporti principali della Sicilia, c’è chi si approfitta della situazione.

La Regione aveva individuato le richieste anomale di rimborso e presentato una denuncia adesso la Guardia di Finanza ha scoperto che il fenomeno è molto più vasto di quel che sembrava.

Ben 892 pratiche false

in base agli accertamenti della Fiamme gialle una sola persona avrebbe chiesto alla Regione Siciliana, in qualità di residente, il rimborso spese del 50% (percentuale riservata a specifiche categorie, mentre il rimborso o lo sconto per tutti è del 25%) di biglietti aerei che, in realtà, non avrebbe mai comprato. In questo modo sarebbe riuscito ad ottenere oltre 86mila euro a fronte di un’inesistente spesa di circa 180mila euro, avanzando 892 false pratiche di volo in un mese.

La truffa di uno studente di 26 anni

E’ la truffa messa in atto, secondo la procura di Catania da uno studente di 26 anni nei cui confronti i militari del nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza hanno eseguito un sequestro di beni per equivalente.

Le indagini sono state avviate dopo la denuncia della Regione Siciliana, che ha bloccato gli altri pagamenti, sull’anomalia riscontrata sulle domande presentate dal 26enne sulla piattaforma SiciliaPei – Bando Caro Voli.

L’indagato avrebbe potuto eludere all’inizio i controlli perché i mandati di pagamento sono collettivi e le autorizzazioni ai rimborsi riguardano un numero alto di richiedenti tale da non far emergere subito cifre singolarmente “fuori scala”.

Carte d’imbarco contraffatte

Secondo l’accusa, per mettere in atto la truffa, il 26enne aveva prodotto, attraverso software di grafica e scrittura, carte di imbarco finemente contraffatte riproducenti non solo ogni dettaglio dei documenti originali ma anche il QR Code che ne identifica univocamente le caratteristiche.

I finanzieri hanno dovuto vagliare ogni singola istanza al fine di verificare l’attendibilità dei singoli documenti presentati per evidenziarne tutte le discrasie con gli originali accertando come, per il solo mese di ottobre 2024, lo studente avrebbe richiesto ed ottenuto il rimborso di 892 pratiche per voli eseguiti.

Aricò: “Grazie Finanza, tutto partito da nostra denuncia”

“Ringrazio la Guardia di finanza e la Procura di Catania per l’indagine sulla tentata truffa ai danni della Regione Siciliana relativa ai rimborsi sul caro-voli. La segnalazione era partita dagli uffici dell’assessorato delle Infrastrutture e della mobilità che avevano riscontrato alcune anomalie in seguito ai controlli di routine e alla costante attività di monitoraggio delle istanze di rimborso. Ho seguito la vicenda fin dall’inizio ed esprimo soddisfazione anche per il sequestro delle somme al centro delle indagini che potranno, in caso di condanna, essere recuperate dall’erario regionale. La misura contro il caro-voli si sta rivelando efficace, anche sul piano dei controlli, e sta aiutando tanti viaggiatori siciliani, a conferma della corretta strategia del governo Schifani” commenta l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, Alessandro Aricò. La Procura di Catania ha emesso un provvedimento di sequestro dei conti correnti e del conto titoli riconducibili all’indagato.