Catania

Una residente in Sicilia fra le vittime delle bombe di Pasqua in Sri Lanka

Tra le vittime degli attentati nello Sri Lanka c’è anche una cingalese di 55 anni, Haysinth Rupasingha, che lavorava come badante e abitava a Catania dagli anni Novanta.

Ha perso la vita mentre era nella chiesa di San Sebastiano a Katuwapitiya nella provincia di Negombo. La donna, sposata con un suo connazionale rimasto in Sicilia, era nel suo Paese d’origine per trascorrere le vacanze pasquali in compagnia di amici e parenti in attesa di proseguire per l’Australia dove vive la sua unica figlia.

Lo rende noto la Migrantes di Catania, diretta dal diacono Giuseppe Cannizzo. Il marito è partito per lo Sri Lanka. La donna frequentava assiduamente la chiesa di Santa Maria dell’Ogninella, punto di riferimento di tutta la comunità cattolica etnea dello Sri Lanka a cui ha espresso solidarietà al’arcivescovo Salvatore Gristina e tutta la diocesi.

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Delle 290 vittime complessive degli attacchi terroristici di chiese e alberghi nello Sri Lanka, gli stranieri erano almeno 30, secondo le autorità cingalesi: una piccola minoranza, ma provenienti da ben 11 Paesi.

Nella confusione, ma in base ai dati forniti dai governi dei Paesi di provenienza, 8 dei morti venivano dall’India, altri 8 dal Regno Unito, 4 dagli Stati Uniti, 3 dalla Danimarca, cioè i tre figli dell’imprenditore dell’abbigliamento Anders Holch Povlsen. Due persone, di cui non sono state fornite le generalità, sono svizzere, una delle quali con passaporto anche di un altro Paese, oltre a una terza persona che faceva parte della famiglia delle altre due vittime elvetiche con due diverse nazionalità, non precisate. Due persone, un uomo e una donna, provenivano dalla Spagna, 2 dall’Australia, 2 dalla Cina. Gli altri morti provengono da Olanda, Giappone e Portogallo.

(foto tratta da immagini della Cnn)

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