“Il nostro Paese  ha un tasso di giovani laureati che è la metà di quello dei Paesi europei più forti: è pazzesco. Ed in una situazione di questo genere, cosa ancora più grave, è che in Italia gli iscritti all’Università diminuiscono. Siamo già in una situazione già disastrosa e la stiamo addirittura peggiorando”.

Questo il monito del filosofo Massimo Cacciari ospite dell’università di Catania per l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2016.

Per l’ex sindaco di Venezia e volto noto nei talk show politici televisivi, “e’ quindi necessario, più che mai, investire nell’Università, nella ricerca, nel diritto allo studio e nell’innovazione. O cambia radicalmente la politica del Paese o l’Italia, al di là delle chiacchere, delle buffonerie e delle prosopopee, è destinata a diventare il fanalino di coda dell’Europa dietro a Spagna, Portogallo e Grecia”.

A fargli idealmente eco anche il Rettore dell’Università etnea, Giacomo Pignataro, che ha sottolineato come “l’Italia laurea troppo pochi studenti. Addirittura in questi anni abbiamo assistito ad una fuga dall’Università non solo per ragioni di sfiducia e di rassegnazione ma cosa che ci rattrista di più per ragioni di difficoltà economiche. Tutto questo non è degno di un Paese civile. L’istruzione è la più grande opportunità che una persona abbia nella propria vita. Il governo la metta come grande priorità nella sua agenda”.

Non solo, comunque, ‘bad news’. Per ciò che concerne Catania, il rettore conferma infine che questo è un anno accademico che inizia “con grande ottimismo e fiducia. Abbiamo avuto un incremento delle immatricolazioni del 15%, che interpretiamo come un segnale di grande fiducia per il nostro ateneo, la qualità dei nostri corsi di studio e dei nostri docenti”.