La chiamata in correità di Veronica Panarello non è cosa di poco conto. Anche perché lei, la mamma fragile di Loris finita in carcere per omicidio due mesi dopo l’assassinio del bambino, non solo accusa puntando l’indice contro il suocero ‘amante’, ma spiega anche che lei, quella tragica mattina, ha solo stretto le fascette alle mani di suo figlio, mentre Andrea Stival lo strangolava con un cavetto Usb.
Perché? Perché il bambino aveva scoperto la tresca tra loro e minacciava di raccontare tutto al papà Davide.
Le rivelazioni choc di ieri in carcere in un interminabile interrogatorio durato quasi 10 ore, un anno e passa dopo il delitto, si presentano alla stregua di una medaglia e dunque con due facce.
La prima definisce i contorni di una vicenda torbida che per mesi si è allungata con tanti buchi neri, a partire dal movente che adesso Veronica Panarello offre senza più timori (ai magistrati aveva detto non l’ho detto prima della relazione con mio suocero perché temevo per l’incolumità dell’altro mio figlio. Il movente è la replica spietata alle minacce del bambino di raccontare ogni cosa al suo papà. Ma c’è anche il risvolto della medaglia che innesca tanti dubbi.
Il primo: è tutto vero quello che dice la Panarello? E poi: questa donna che ha cambiato quattro volte versione sul delitto di suo figlio sta forse mescolando le carte a tal punto da apparire come instabile più di quanto lo sia per influenzare l’equipe di periti che sta valutando la sua stabilità mentale? Una infermità in tal senso le eviterebbe il giudizio di un tribunale.
Nel delitto si Santa Croce Camerina adesso la questione diventa un’altra. L’attenzione si sposta su Andrea Stival. E’ stato veramente l’amante di Veronica mentre suo figlio Davide era via a fare il camionista? E’ stato lui ad uccidere col cavo usb Loris?
Gli investigatori hanno un ben lavoro per le mani: cercare i riscontri, a partire da quelle lunghe telefonate che Veronica dice di avere fatto con suo suocero che accudiva, “gli cucinavo” e “gli stiravo”sostenendo di essere stati amanti, ma sin qui nulla di penalmente perseguibile, il resto invece da dovere approfondire.
Per capire anche se la quarta versione offerta agli investigatori da Veronica Panarello è quella finale. Se lo chiede per primo il suo avvocato.
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