L’impianto non è a norma e scattano i sigilli. Gli uomini della Dia di Catania, la direzione investigativa antimafia e gli agenti del Commissariato di Adrano dopo un accesso nel cantiere della ditta ‘Calcestruzzi Etna’ hanno sequestrato l’impianto perché è risultato sprovvisto della necessaria autorizzazione alle emissioni in atmosfera, come previsto dalla normativa ambientale.
Il personale del Distretto minerario di Catania durante i controlli nell’impresa di estrazione ‘Cra Group’ ha sospeso le attività lavorative, rilevando nella gestione dei due impianti di frantumazione esistenti all’interno dell’area di cava delle macroscopiche violazioni alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Due persone sono state denunciate: il titolare di 71 anni e l’amministratore unico della società ‘Calcestruzzi dell’Etna’, di 80 anni.
Gli accessi nei cantieri eseguiti dalla Dia, come previsto dalla Prefettura di Catania, vengono fatti per monitorare le imprese che operano nei settori considerati più a rischio di infiltrazione mafiosa e nei cantieri che gestiscono gli appalti.
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