Con la premiazione delle critiche video più interessanti realizzate dai ragazzi

                                  si conclude il progetto sul cinema che educa. Con l’idea di fare il bis a settembre

 

Masterclass con lezioni di cinema agli studenti degli istituti superiori Seguenza, Emilio Ainis e Ernesto Basile, libri sul linguaggio cinematografico per il Seguenza, il trailer di un film in pellicola 16 millimetri degli anni 50 della collezione privata della Cineteca dello Stretto per il Verona-Trento. Questi i premi assegnati alle migliori videorecensioni realizzate dai ragazzi dei cinque istituti superiori che hanno partecipato al progetto Horcynus Edu, promosso dalla Fondazione Horcynus Orca, finanziato nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola del Ministero della Cultura e del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Il progetto, fondato sull’idea che il cinema, in particolare quello di impegno civile, può svolgere una importante funzione educativa prevedeva, oltre a una parte teorica sull’analisi del linguaggio cinematografico (che ha coinvolto, fra gli altri, esperti come Marco e Gianluca Dentici, tecnici creativi messinesi approdati al cinema internazionale), anche una parte pratica: i ragazzi degli istituti Verona Trento, La Farina, Basile, Ainis, Seguenza, raggruppati in gruppi classe,  dovevano produrre videocritiche di circa 2 minuti delle 9 pellicole proiettate nel corso di Horcynus Edu, selezionate dai direttori artistici delle tre classiche rassegne cinematografiche dell’Horcynus Festival nell’ambito delle stesse (il regista Paolo Benvenuti per Fuorinorma, il giornalista Erfan Rashid per Mare di Cinema Arabo, i curatori del Festival del Cinema spagnolo e Latinoamericano in Italia Iris Martin Peralta, Federico Sartori per il Cinema Spagnolo).

Nei giorni scorsi, nel corso dell’evento conclusivo del percorso, si sono tenute le premiazioni. E ad attribuire i premi non sono stati solo i direttori artistici (una videorecensione a testa su una selezione di tre), ma i ragazzi stessi, che hanno a loro volta designato quale gruppo aveva realizzato il miglior prodotto: gli studenti del Seguenza per la videocritica di The strange sound of happiness nell’ambito della sezione Fuorinorma. Mentre Erfan Rashid ha premiato l’Ainis per il lavoro su Europa (Mare di Cinema Arabo), Paolo Benvenuti il Seguenza per quello su Mondocane (Fuorinorma), Iris Martin Peralta e Federico Sartori il Basile per A cambio de nada (Cinema spagnolo). Un premio speciale è inoltre andato ai ragazzi del Verona-Trento, che hanno costruito un corto di 13 minuti con il racconto dei film visti.

«È stata un’esperienza innovativa», commenta Franco Iannuzzi, direttore artistico dell’Horcynus Festival e docente referente di progetto per l’istituto Ainis. «I ragazzi, oltre a vedere i film in una sala cinematografica, hanno potuto fare domande agli esperti, cercando di capire come si costruisce un film. Hanno attivato uno sguardo critico sulle pellicole e sulle inquadrature, cosa che li ha messi in grado di costruire un set in maniera semplice per poter girare con il loro smartphone e montare le videocritiche, mettendosi in gioco direttamente». Un percorso che ha funzionato e che potrebbe ripartire il prossimo anno scolastico. 

Secondo Rosario La Fauci e Giuseppe Scinardo, gli insegnanti che hanno seguito il progetto per il Seguenza, «Horcynus Edu ha permesso agli studenti di approfondire argomenti oggetto del loro corso di studi, e di mettere a confronto linguaggi cinematografici e culture diverse. Vedere i film e realizzare videorecensioni hanno aperto loro nuovi orizzonti estetici e narrativi che gli torneranno utili, non solo nel percorso scolastico». «I ragazzi hanno potuto conoscere il mondo del cinema a 360 gradi: dalla sceneggiatura, alla produzione e distribuzione. Ma hanno anche avuto la possibilità di vedere film al di fuori dei consueti circuiti distributivi, in particolare il cinema arabo che è molto di nicchia», aggiunge Rocco Ioppolo, docente referente per il Basile.

«La visione di film d’autore, l’incontro con registi e grandi professionisti ha dato agli studenti il modo di riflettere sia sui temi delle opere filmiche sia sui diversi modi di raccontare storie per immagini», mette in evidenza Fabio Comi, insegnate di riferimento per il Verona-Trento. «Un percorso formativo che si è concluso con l’esperienza “magica” della realizzazione di un cortometraggio, grazie alla quale hanno potuto cimentarsi in prima persona nelle varie fasi creative di un piccolo film». 

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