“La Blue Economy rappresenta un comparto strategico per l’Italia che vanta una naturale vocazione al mare. La valorizzazione delle risorse marittime impone interventi mirati, tra cui incentivi fiscali e politiche di sviluppo integrate, capaci di trasformare il nostro patrimonio costiero in un volano economico e occupazionale di primaria importanza.
L’UGL è fortemente impegnata affinché la Blue Economy riceva l’attenzione e gli strumenti necessari per contribuire in modo concreto alla crescita del Paese. I settori tradizionali della Blue Economy, come la pesca, l’acquacoltura, il trasporto marittimo, il turismo costiero e la cantieristica navale, costituiscono una parte significativa dell’economia marina italiana.
Tuttavia, devono affrontare sfide cruciali come la competitività globale, la transizione digitale e la sostenibilità. È essenziale rafforzare le infrastrutture portuali, migliorare le reti di comunicazione per liberare le potenzialità ancora inespresse del nostro mare. È fondamentale, altresì, investire con decisione nella ricerca, nell’innovazione tecnologica e nella formazione di competenze specializzate per cogliere pienamente le opportunità offerte dalla Blue Economy”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in occasione del convegno “Blue Economy – Il mare come risorsa”, il nuovo appuntamento del ciclo di conferenze “Future Economy2025”, svoltosi ad Acicastello in provincia di Catania.
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