Una cintura produttiva strategica che vale migliaia di posti di lavoro e una quota importante del PIL siciliano, ma che da anni convive con criticità infrastrutturali e servizi essenziali discontinui. La zona industriale di Catania torna al centro del dibattito: da un lato l’annunciato investimento pubblico per strade, fognature e verde; dall’altro il tema – ancora irrisolto per molte aziende – dell’accesso all’acqua potabile.

Il 26 maggio 2025 la Regione Siciliana ha ufficializzato 100 milioni per le aree industriali: metà della somma – 50 milioni – riservata al Comune di Catania per “la riqualificazione dell’assetto viario” nella zona industriale, nell’ambito del FSC 2021–2027. Il progetto, redatto dalla Direzione Lavori Pubblici, prevede anticipazioni fino al 2029.

Il 1° agosto 2025 il cronoprogramma è stato presentato pubblicamente: lavori suddivisi in sette lotti, appalti entro fine ottobre, interventi su viabilità, reti fognarie, gestione acque meteoriche e aree verdi. Fonti di stampa e istituzionali indicano una durata lavori di circa 24 mesi con chiusura stimata entro il 2027, salvo imprevisti.

Sul fronte idrico, il quadro è più complesso. Negli anni scorsi è stato formalizzato il passaggio in concessione degli impianti idrici dell’ex Consorzio ASI di Catania (oggi in liquidazione) al Comune di Catania: un tassello amministrativo importante per razionalizzare gestione e responsabilità.

Nel frattempo, Sidra – il gestore idrico cittadino – pubblica rapporti periodici di analisi dei canali della zona industriale e interventi di manutenzione sul “canale potabile”, segno di un monitoraggio costante ma anche della necessità di lavori straordinari sulla rete storica.

Nonostante ciò, nel 2025 imprese e lavoratori hanno rilanciato l’allarme e Azione Catania ha lanciato una petizione pubblica https://chng.it/WkYHpFLVkJ chiedendo di “assicurare acqua potabile a tutte le aziende della zona industriale di Catania”, segnalando rischi igienico-sanitari e chiedendo un’accelerazione delle soluzioni.

«La riqualificazione da 50 milioni è un passo necessario – ha sottolineato Marco Magnano San Lio, segretario cittadino di Azione Catania – ma non sufficiente se non si garantisce acqua potabile continua e certificata alle imprese. Chiediamo al Comune di rendere pubblico, entro 30 giorni, uno stato di avanzamento trasparente: appalti, lotti, cronoprogramma e, soprattutto, il piano operativo per la potabilizzazione e l’allaccio delle aziende. Dopo il trasferimento delle competenze, non ci sono più alibi: serve una cabina di regia tecnica con Comune, Sidra, IRSAP e associazioni d’impresa, con obiettivi misurabili e tempi certi. La zona industriale è un nodo produttivo essenziale: senza un servizio idrico potabile affidabile, qualsiasi rifacimento stradale rischia di essere solo maquillage».


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