«Niente è peggio di vivere la morte del proprio figlio. Siamo sconvolti per la morte di Paolo Taormina». Con queste parole Giuseppe Claudio Terruso, presidente di Confartigianato Palermo, commenta con profonda commozione il tragico omicidio del ventunenne avvenuto la scorsa notte in via Spinuzza, a pochi metri dal Teatro Massimo, nel cuore della città. Il giovane è stato ucciso mentre lavorava nel pub della madre, davanti a decine di persone radunate per trascorrere il sabato sera.


«Più volte come Confartigianato Palermo – dice Terruso – siamo intervenuti sulla problematica della violenza in città, Dal nostro punto di vista esistono soluzioni a breve e a lungo termine. Nel primo caso chiediamo a chi ne ha il potere istituzionale maggiore controllo nel territorio, con perquisizioni più efficaci e azioni mirate anche alla limitazione del traffico di droga e delle armi, che sono ormai reperibili a basso costo. Tale controllo è da effettuare con le forze dell’ordine che abbiamo a disposizione e con eventuale inserimento di elementi dell’Esercito. In quest’ultimo caso i militari devono essere presenti in tutte le città d’Italia e non solo a Palermo».


«Per quanto riguarda il progetto di lungo termine – conclude Terruso, in nome di Confartigianato Palermo – chiediamo di puntare sull’istruzione, perché la scuola deve essere osservata come creatrice di persone con umanità, capace di creare percorsi psicologici mirati e dove si impara a gestire le proprie emozioni. A nostro parere bisogna partire dalla questione del cosiddetto “patriarcato”. Perché sono spesso le emozioni represse che portano allo sfociare di questi atti di violenza».

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