Dopo un lungo braccio di ferro, con ricorsi e fiumi di corrispondenza, la vicenda tra Assemblea territoriale idrica ed il gestore unico Servizi idrici etnei sembra stia per giungere al capolinea con la firma di un accordo. Convenzione che, però, non convince il sindacato con particolare riferimento al capitolo riguardante tutto il personale che andrà a transitare nella gestione che sarà in capo all’aggiudicataria dei servizi. Ad insorgere, infatti, nei confronti di alcune clausole del testo di intesa è la Ugl Chimici, con in testa il segretario Carmelo Giuffrida, che spiega nel dettaglio i motivi della preoccupazione dell’organizzazione sindacale catanese sul futuro dei lavoratori coinvolti. “Abbiamo avuto modo di leggere ed esaminare un articolato che ha destato fortissime perplessità soprattutto per quanto concerne lo status acquisito ad oggi da parte di ogni singolo dipendente, nella società in cui attualmente opera. In poche parole, tutti i livelli e le integrazioni salariali in forma di superminimo ed altri avanzamenti di carriera legittimamente ottenuti nel tempo andranno persi. I lavoratori, nel nuovo soggetto subentrante, andranno dunque a firmare un contratto che prevede il livello e la retribuzione iniziale con il quale erano stati assunti nell’azienda uscente. Questo, indubbiamente, nel giro di pochissimo tempo condurrà ad una massa di contenziosi contro la Sie, che si troverà quindi a dover fronteggiare le richieste legittime di queste unità di personale che chiedono il riconoscimento di quei diritti che negli anni di carriera hanno cumulato nel rispetto della legge – fa notare Giuffrida. Non vorremmo che il gestore si trovi a soccombere in futuro, a seguito di potenziali cause intentate dai lavoratori, con relativo aggravio economico sull’utenza.” Nella convenzione, però, non c’è solo il capitolo del personale storico in forza ai soggetti uscenti, ma a trovare attenzione nel sindacato Ugl Chimici c’è anche la situazione in cui si sono venuti a trovare decine di lavoratori assunti dalle aziende in questione dopo il 13 dicembre 2021, data in cui il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana si è espresso in favore della Sie. “Non ci sembra giusto che, in maniera retroattiva, a farne le spese a distanza di tre anni siano lavoratori che sono stati assunti nel contempo per far fronte ad una evidente carenza di personale, tale da minacciare il blocco dei servizi nelle varie aziende uscenti – specifica il segretario provinciale della Ugl Chimici. E’ tutto personale che, negli anni, di fatto ha svolto e sta continuando a svolgere servizi indispensabili, acquisendo conoscenza del territorio ed esperienza nell’esecuzione di compiti importanti, ma che suo malgrado si trova ora fuori dalla convenzione a causa di una postilla che, a nostro avviso, deve essere necessariamente rivista. Non può accadere che in una vertenza così lunga e complicata i lavoratori non siano tutelati appieno, anche alla luce del fatto che sia concedente che concessionario sono comunque soggetti pubblici e hanno il dovere di tenere conto delle esigenze occupazionali e dei diritti maturati di chi sta continuando a lavorare nel settore. Facciamo quindi appello – conclude il segretario Giuffrida – a tutte le forze in campo, ma anche alla politica locale, perché non siano calpestati i diritti di coloro che andranno a transitare e non sia perso neanche un solo posto di lavoro tra coloro i quali sono impegnati nei vari servizi, senza alcuna distinzione, rivedendo il testo dell’accordo.”
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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