Il consigliere comunale, Maurizio Mirenda, capogruppo di Noi Democratici – Nuova DC, alla luce dei recenti fatti di cronaca riguardanti le sfide, anche estreme, tra i giovanissimi che spesso portano alla morte di alcuni adolescenti (proprio qualche giorno fa la notizia di 2 ragazzi suicidi), ha inoltrato al presidente del Consiglio Comunale, Sebastiano Anastasi, la mozione sul cyberbullismo, affinché venga inserita in un prossimo ordine del giorno per essere discussa e votata.

«La maggior parte dei giovani non sa gestire le insidie del web, trovandosi, alcune volte, incastrati in un circolo vizioso, dal quale non sanno uscire e non vogliono neanche coinvolgere chi potrebbe aiutarli – spiega Maurizio Mirenda. – C’è da dire che la gioventù odierna è spesso presuntuosa, si sente grande e già vissuta, per cui ritiene di non dover chiedere aiuto a nessuno, perché è convinta di sapersi dimenare in ogni situazione. In realtà è solo fragilità ed insicurezza, che nascondono con atteggiamenti arroganti, quasi predominanti, o altre volte si chiudono in sé stessi, diventando ermetici ed imperscrutabili».

Secondo Mirenda, è proprio l’aspetto culturale che bisogna contrastare e scardinare: «occorre educarli verso atteggiamenti più aperti, partecipi e fiduciosi nei confronti degli adulti e di chi può dare loro i consigli e le soluzioni più giuste ed appropriate».

Fondamentale per la crescita dei giovani è il ruolo della famiglia.

«A tal proposito – osserva il capogruppo di Noi Democratici – Nuova DC – sarebbe opportuno dare sostegno e supporto alle famiglie, che talvolta non riescono a leggere tra le righe o magari non vogliono accettare che ci sia un disagio. Ecco perché, i soggetti esterni alla famiglia possono carpire meglio queste difficoltà relazionali, comportamentali di partecipazione alla vita di gruppo, tutti segnali che possono preoccupare e che quindi devono essere segnalati, affinché si evitino situazioni esasperate. I tempi sono sicuramente cambiati e le sollecitazioni esterne arrivano soprattutto da un mondo virtuale, difficilmente controllabile, ma che nasconde pericoli immani».

L’appello del consigliere Mirenda va innanzitutto all’Amministrazione Comunale: «ritengo opportuno che questa amministrazione si debba fare carico di una questione delicatissima e assolutamente critica, nonché indifferibile, attraverso azioni di sensibilizzazione, di informazione e di formazione. La scuola, di ogni ordine e grado, per esempio, come le parrocchie, come i centri sportivi, le associazioni, insomma tutti i luoghi solitamente frequentati dai ragazzi, potrebbero diventare i principali attori investiti di questo oneroso compito, ma il cui impegno potrebbe trasformarsi in una serie di conquiste, di risultati, di soddisfazioni».

Ma anche i mass-media, secondo il consigliere, potrebbero dare il loro contributo «attraverso una campagna mediatica forte ed incisiva».

«Non si vuole entrare negli ambiti meramente economici – sottolinea Maurizio Mirenda – ma ci sono varie possibilità di attingere a fondi regionali e/o europei per mettere in piedi un progetto che coinvolga tutti i protagonisti per accompagnare questi ragazzi alla maturità e tutelare la loro vita».

«Pertanto – conclude – il sottoscritto impegna l’ill.ma Giunta ad attivare tutte le procedure del caso per investire le scuole tutte, nonché le parrocchie, le associazioni e tutte le strutture solitamente fruite dai giovani, per fronteggiare un fenomeno dilagante ed ingestibile che mette a serio rischio la psiche, la serenità e, talora, ahimè, la vita dei nostri ragazzi, che, non è superfluo ricordare, rappresentano letteralmente il nostro futuro, i nostri pilastri portanti, insomma la speranza di un mondo migliore».

 

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