Palermo 24 gennaio 2024 – “Dopo il calo dei superbonus, bisogna adesso puntare sugli investimenti del Pnrr, per consolidare l’andamento del settore e non disperdere gli alti livelli di occupazione registrati in questi anni, con 13.375 lavoratori attivi tra Palermo e provincia al 2023”. 

La Fillea Cgil Palermo e la Cgil Palermo chiedono un incontro al sindaco Lagalla, che ha la delega al Pnrr e agli assessori competenti Maurizio Carta e Totò Orlando, per fare un punto sulla situazione del settore e aprire un confronto sugli interventi di edilizia contenute nelle 5 specifiche missioni di interventi del Comune. 

“Già in questi primi dell’anno la percezione diffusa è che molte imprese chiuderanno, e tante non saranno capaci di soddisfare i crediti nei confronti dei lavoratori.  Il rischio concreto è di andare incontro a una situazione di sofferenza: stipendi non pagati agli operai, mancati contributi versati all’Inps. Tutto questo genererà un calo del settore”, dichiarano il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo e il segretario Cgil Palermo Dario Fazzese.

Per questo Cgil e Fillea si uniscono alle preoccupazioni, espresse nei giorni scorsi dall’Ispettorato generale del Pnrr, sul ritardo da parte del Comune nella spesa dei fondi del Pnrr: dei 2 miliardi di euro di finanziamenti assegnati, solo una piccolissima parte  di 3 milioni sarebbe stata spesa tra Palermo e i centri della provincia. 

 “Appare chiaro come gli investimenti del Pnrr diventino strategici per mantenere le buone performance nel settore edile registrate a Palermo a fine  2023 – aggiungono Ceraulo e Fazzese –  Se da un lato abbiamo assistito in questi anni a un aumento mai visto prima nel settore rispetto alla crisi del 2008, non possiamo disperdere il patrimonio acquisito dai lavoratori, che hanno individuato nel mondo delle costruzioni garanzie occupazionali per il futuro.  Ci preoccupano d’altra parte molto i silenzi di questa amministrazione, che su temi di questa valenza non ha ritenuto utile un confronto in linea alle aspettative. Nei prossimi giorni invieremo le richieste di incontro”. 

Secondo le stime della Fillea, gli interventi per l’area metropolitana di Palermo che coinvolgeranno il settore delle costruzioni ammontano a più di 600 milioni di euro, tram compreso. 

Nella missione 1, ci sono il restauro e recupero dei parchi storici Giardino Inglese e Garibaldi, per un importo di 2 milioni di euro. 

Nella missione 2 la costruzione del percorso ciclabile tra  Costa Sud,  stazione centrale, fiume Oreto e polo universitario per circa 8 milioni di euro. 

Nella missione 3, infrastrutture, i lavori del tram per 504 milioni di euro. 

Nella missione 4, più di 10 milioni per la riqualificazione e la realizzazione di nuovi asili nido. 

Nella missione 5 sono previsti quasi 100 milioni di euro per progetti di inclusione sociale che hanno in comune la rigenerazione di spazi pubblici, terreni o edifici e beni confiscati. Tra questi, c’è l’intervento per la scuola edile a Pagliarelli, col progetto elaborato da Panormedil in collaborazione col Comune, da realizzare in una villa confiscata alla mafia a Pagliarelli. 

Anche la città di metropolitana di Palermo come Pnrr ha intestati diversi progetti della missione 3 legati a infrastrutture e a interventi di efficientamento energetico e  messa in sicurezza sismica da 32 milioni di euro, che riguardano per di più edifici di culto, tribunali e carceri. Tra questi spiccano l’intervento al palazzo di giustizia di 18 milioni di euro e quello di restauro della chiesa  San Domenico per un milione e 300 mila euro. 

“Come Fillea e come Cgil riteniamo che, anche alla luce delle modifiche del nuovo  codice degli appalti, che vede la possibilità di infiltrazioni e di corruzione – proseguono Ceraulo e Fazzese – sia necessaria la sigla di un protocollo d’intesa tra sindacati e  associazioni datoriali e Comune come stazione appaltante,  al fine di garantire la corretta applicazione del contratto e il riferimento normativo ed economico spettante  per i lavoratori che seguiranno le opere. E questo anche per garantire, prima che i lavori andranno a gara,  la  corretta applicazione dei livelli dei subappalti”. 

La Fillea e la Cgil chiedono inoltre l’istituzione di una “cabina di regia” con la Prefettura e gli organismi competente,  per controllare i flussi di  manodopera e la sicurezza nei cantieri.  

“Non possiamo permetterci una débâcle del settore edile – concludono i segretari di Fillea e Cgil Ceraulo e Fazzese –  In questi due ultimi anni il comparto  ha avuto un aumento esponenziale e questo ha portato alla conquista di una stabilità dei rapporti di lavoro: la maggior parte degli operai edili, abituata a lavori di pochi mesi, è stata impegnata più di due anni consecutivamente. Non vorremmo che si ritorni al passato”.   
 
 

 

 
 
 
 
 
 
 

  

 

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