Nella città del Gattopardo si svolge da 19 anni un evento internazionale culturale e di promozione dell’identità territoriale.

  L’evento conclusivo del Festival del Gattopardo 2024 ha avuto un epilogo domenica 4 agosto nel III Cortile di Palazzo Filangeri di Cutò, con “La cucina siciliana nel romanzo” e concluso con il Proloquio per la candidatura “La tavola del Gattopardo Ambasciatrice dell’Identità Territoriale” del percorso dei Borghi GeniusLoci De.Co. De.Co.

   Santa Margherita Belice, ha adottato con delibera di giunta, il percorso Borgo GeniusLoci De.Co. un percorso culturale, composto da 12 steps, iniziando dalla promozione delle Siringate, quei gustosi dolcetti che piacevano tanto alla principessa Filangeri, che a Santa Margherita di Belice era trattata da tutti come una regina”

Il prossimo, eleggere la Tavola del Gattopardo, Ambasciatrice dell’Identità Territoriale

Il percorso, ideato dalla Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus, prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-(intesa come specificità)-Tracciabilità e Trasparenza, che rappresentano la vera componente innovativa, da condividere con il territorio e per il territorio, è stato favorito dalla stretta collaborazione con alcuni operatori culturali,da Michele Ciaccio a Erina Montalbano, solo per citarne alcuni.

«Il genius loci è il territorio della memoria, il nostro patrimonio, il valore più profondo della cultura mediterranea ed europea,ed è l’unico anticorpo che abbiamo rispetto alla cultura dell’ indefinito globale»

Le De.Co. (Denominazioni Comunali) nascono da un’idea semplice e geniale del grande Luigi Veronelli, che così le spiegava: “Attraverso la De.Co. il “prodotto” del Territorio acquista una sua identità.” Rappresenta un concreto strumento di marketing territoriale, ma soprattutto un’importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità e le unicità locali. La De.Co. è “un prodotto del territorio” (un piatto, un dolce, un sapere, un evento, un lavoro artigianale, etc) con il quale una comunità si identifica per elementi di unicità e caratteristiche identitarie, deve essere considerata come una vera e propria attrazione turistica capace di muovere un target di viaggiatori che la letteratura internazionale definisce “foodies” viaggiatori sensibili al patrimonio culinario locale e non solo.

“Quando il cibo viene ancorato in maniera identitaria ad un territorio, smette di essere un momento culinario e diventa esperienza totale. In questo modo coinvolge immediatamente i quatto sensi, vedere, annusare, gustare e toccare; ma quando un cibo è veramente ancorato ad un territorio tocca anche le orecchie perché si racconta e racconta il territorio. Quando arriva nel piatto, quel cibo ti ha detto tante cose e quando lo assapori diventa esperienza avvolgente, coinvolgente e identitaria di quel luogo.”

 PROLOQUIO

sulla Candidatura della Tavola del Gattopardo

quale

Ambasciatrice dell’Identità Territoriale

Mirabilmente condotto da Nino Graziano Luca, hanno preso parte

– Debora Ciaccio, Assessore alla Cultura di Santa Margherita Belice

– Erina Montalbano, Presidente Pro Loco “Gattopardo Belìce” di Santa Margherita di Belice

-Nino Sutera Coordinatore Editoriale di Terrà, il Multimediale dell’Agricoltura dell’Assessorato Regionale Agricoltura

In una serata d’estate, un attenta platea di intervenuti ha visto la partecipazione di alcuni dei “Custodi dell’Identità Territoriale”, da Nicola Fiasconaro, a Michele Ciaccio, da Francesco Bonomo a Franco Mauceri, non dimenticando la Prof.ssa Erina Montalbano, anch’essa Custode dell’Identità Territoriale nella qualità di Presidente della locale Proloco.

Nella prima parte, professionisti della cucina siciliana, si sono confrontati sulle prelibatezze della tavola del Gattopardo, mettendo in risalto il valore assoluto della cucina italiana nel mondo.


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