L’ospedale Al-Ahli di Gaza City è stato bombardato dalle forze israeliane. Gravi danni al pronto soccorso e accuse di crimini di guerra.

Nella notte tra il 12 e il 13 aprile, le forze israeliane hanno bombardato l’ospedale Al-Ahli, noto anche come Ospedale Battista, situato a Gaza City.

Secondo quanto riportato da Al Jazeera, l’attacco ha colpito il pronto soccorso, l’ingresso principale e la struttura che ospita l’ossigeno medicale per i pazienti in terapia intensiva, causando gravi danni alla struttura. L’ospedale, già sotto pressione per il blocco degli aiuti umanitari imposto da Israele dal 2 marzo, stava evacuando pazienti e personale medico al momento dell’attacco, seguendo ordini di sfollamento emessi dall’esercito israeliano la sera precedente.

I medici e gli infermieri, nel caos della notte, hanno lavorato freneticamente per mettere in salvo centinaia di pazienti. Reuters riferisce che due razzi hanno colpito l’ospedale, distruggendo il pronto soccorso, ma la Difesa civile di Gaza ha dichiarato che non ci sarebbero stati decessi immediati.

Le accuse di Hamas e del governo di Gaza

L’attacco ha suscitato una condanna unanime da parte delle autorità di Gaza e di Hamas, che hanno descritto l’azione come un “nuovo crimine di guerra”. In una dichiarazione riportata da Al Jazeera, Hamas ha accusato l’esercito israeliano di non rispettare “leggi e norme umanitarie”, sottolineando che l’attacco rappresenta una violazione delle Convenzioni di Ginevra, che proteggono le strutture mediche in tempo di guerra. L’ufficio stampa del governo di Gaza ha definito l’attacco un “terribile crimine”, ricordando che l’ospedale Al-Ahli era già stato teatro di un “massacro” all’inizio del conflitto.

Le autorità hanno denunciato una strategia sistematica di attacchi contro le infrastrutture mediche di Gaza. “Stiamo assistendo a un attacco deliberato al settore medico, che fatica a fornire il minimo indispensabile di servizi a causa del blocco totale degli aiuti umanitari e dei devastanti attacchi del 18 marzo”, hanno dichiarato i sanitari a Al Jazeera. Negli ultimi mesi, altri ospedali, tra cui Al Shifa, Kamal Adwan e l’ospedale indonesiano, sono stati colpiti o messi fuori servizio, aggravando la crisi umanitaria nella Striscia.

La versione delle forze israeliane

Le Forze di difesa israeliane (IDF) e lo Shin Bet hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, sostenendo che l’attacco aveva come obiettivo un centro di comando di Hamas situato all’interno dell’ospedale Al-Ahli. “Il complesso è stato utilizzato dai terroristi per pianificare ed eseguire attacchi contro l’esercito e i cittadini di Israele”, si legge nella nota ufficiale.

L’IDF ha sottolineato di aver emesso avvisi di evacuazione nella zona prima del raid, utilizzando armi di precisione e sorveglianza aerea per minimizzare i danni collaterali.

L’esercito israeliano ha accusato Hamas di “violare sistematicamente il diritto internazionale” sfruttando strutture civili, come ospedali, come “scudi umani” per le proprie operazioni. “Invitiamo Hamas a cessare l’uso delle strutture mediche come copertura”, ha dichiarato l’IDF.

Un contesto di escalation continua

L’attacco all’ospedale Al-Ahli si inserisce in un quadro di escalation militare nella Striscia di Gaza. Nella stessa notte, le forze israeliane hanno condotto operazioni in altre aree, tra cui un attacco con drone a Jabalia al-Balad, nel nord di Gaza, che ha causato la morte di una donna palestinese, secondo fonti mediche citate da Al Jazeera. Inoltre, due abitazioni a Bani Suhaila, vicino a Khan Younis, e la scuola Al Dahyan nel quartiere Sheikh Radwan di Gaza City sono state colpite. La scuola, che ospitava sfollati, era stata evacuata poco prima del bombardamento.

L’esercito israeliano aveva emesso nuovi ordini di sfollamento per i residenti dei campi profughi di Nuseirat e Khan Younis, dopo aver intercettato tre razzi provenienti dalla Striscia. Questi ordini hanno costretto migliaia di civili a lasciare le loro case, aggiungendo pressione a un sistema sanitario già al collasso.

Foto: Dawoud Abu Alkas/Reuters.