In queste settimane si registra una condizione di agitazione da parte del mondo agricolo.

La legittima rabbia della categoria, si scaglia contro un’Europa vista come lontana e poco amica, con norme penalizzanti e una burocrazia asfissiante.

Questo sta portando anche in Sicilia a manifestazioni, blocchi stradali e cortei nelle piazze.

Ma voglio mettere in guardia questo mondo a cui sono fortemente legato.

Tra un pò con le elezioni europee, si alzerà il livello dello scontro tra partiti. E bisognerà evitare di diventare oggetto di strumentalizzazione da parte di un simbolo anziché di un altro.

Ciò che serve è farsi trovare pronti nei contenuti, evitando che l’agricoltura possa diventare uno dei terreni di recita per il teatrino politico.

Ben vengano le iniziative di protesta, ma occorrono soprattutto manifestazioni di proposta da portare a Roma e a Bruxelles, aldilà degli interessi di parte e nell’esclusivo interesse del comparto, dei consumatori e della salute alimentare.

Non servono soggetti che vogliono mettersi a capo della protesta, ma occorrono facilitatori sensibili che tutti insieme siano disposti ad accompagnare la guida del mondo agricolo con l’amore e il rispetto che la terra e i suoi protagonisti meritano.

Siamo in ritardo.

Organizziamo la Primavera Siciliana.

VI sembrerò poetico ma è tempo di agire prima che l’Europa della farina di grilli e delle carni sintetiche ci travolga.

A Bruxelles ci dovranno ascoltare e rivedere le politiche comunitarie, a partire dai fondi per rinnovare la Politica Agricola Comune (PAC), proseguendo con i temi relativi ai costi del carburante, delle tasse, del Green Deal e dei prezzi ai produttori.

L’unico partito nazionale che ha usato sempre la stessa voce è la Lega e con i temi di Matteo Salvini ci presenteremo ai Siciliani per portare in Europa le nostre proposte.

Così in una nota Vincenzo Figuccia deputato questore della Lega all’Ars.


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