Non un passo indietro. Non è soltanto uno slogan, ma un vero e proprio monito, potente e urgente – che richiama all’azione collettiva contro ogni forma di discriminazione e violenza – quello lungo cui si snoda l’undicesima edizione di Giacinto Festival – nature Lgbtq+ che si terrà, come sempre a Noto, lunedì 25 e martedì 26 agosto. «Noto, città patrimonio dell’UNESCO e “città arcobaleno”, ha sempre saputo accogliere chi arriva, con rispetto e apertura, offrendo non solo la bellezza del suo barocco, ma anche quella di una comunità che crede nell’inclusione», dice il sindaco della città Corrado Figura. «Ospitare il Giacinto Festival significa rinnovare ogni anno questa vocazione, dando spazio a voci, storie e linguaggi diversi, capaci di raccontare la pluralità e la ricchezza dell’esperienza umana LGBT+ e per chiunque creda nella pari dignità delle persone».

E, in un momento storico in cui i diritti civili e umani sono continuamente sotto attacco, Giacinto Festival – nature Lgbtq+ si attesta più che mai, come un invito alla responsabilità collettiva e alla mobilitazione attiva. «Mentre assistiamo al riemergere di narrazioni cariche d’odio e di esclusione, il Giacinto Festival riafferma con fermezza la propria vocazione di spazio di cultura, consapevolezza e libertà», afferma il direttore artistico Luigi Tabita presentando il fil rouge dell’edizione 2025 che è quello della riflessione profonda sul valore della libertà e dell’intersezionalità. «Le discriminazioni – omofobia, misoginia, razzismo, abilismo, transfobia – non agiscono in compartimenti stagni, ma si intrecciano tra loro, si alimentano a vicenda e si radicano in strutture culturali e sociali che vanno smontate, denunciate, superate. Non un passo indietro significa difendere con determinazione ogni spazio di libertà, ogni espressione di identità, ogni corpo che chiede visibilità, ascolto, rispetto. Significa continuare a camminare insieme, fianco a fianco, senza paura».

La due giorni, che si conferma momento di dialogo ma anche di lotta e trasformazione, punta sull’incontro tra l’arte e l’attivismo con la cultura che diventa strumento di liberazione. Si parte lunedì 25 agosto, alle ore 19 a Palazzo Trigona (sala Gagliardi) con l’inaugurazione della mostra Come eri vestita? a cura di Amnesty International Catania e provincia e del gruppo 085 di Siracusa. Nata negli Usa, grazie ad alcune donne che, per smontare il pregiudizio secondo cui l’abbigliamento possa giustificare uno stupro, hanno deciso di esporre riproduzioni degli abiti descritti nelle denunce reali, la mostra itinerante, sostenuta da Amnesty International USA, approda anche in Italia, dove si collega alla campagna Io lo chiedo, per l’attuazione della Convenzione di Istanbul e la riforma dell’art. 609 bis del Codice Penale.

Alle 21, il Palchetto della Musica ospiterà Liberi di essere, tra diritti e stereotipi, un dialogo aperto su come i diritti e la libertà individuale siano ancora oggi ostacolati da stereotipi culturali e sociali. Interverranno il politico e poeta Nichi Vendola, la presidente dell’associazione transfemminista l’Intreccio Viola, e membro organizzativo Europride Torino 2027, Chiara Tarantello, l’eurodeputato Brando Benifei, da sempre vicino alle lotte per i diritti della comunità Lgbt+, l’attrice comica e attivista, volto noto di Comedy Central, Annagaia Marchioro.

Il giorno dopo, martedì, alle ore 18, Amnesty International Catania e provincia e il gruppo 085 di Siracusa proporranno La ruota dei diritti, un’attività ludica e interattiva che, attraverso una ruota rainbow, inviterà i partecipanti a scoprire domande, curiosità e piccole sfide legate ai diritti umani. Alle 19.30, sarà il momento del consueto flash mob Barocco e Arcobaleno, un’esplosione di colori che ormai da anni invade le strade di Noto grazie all’onda rainbow promossa dalle associazioni partner, coordinate da Stonewall GLBT.

A chiudere la kermesse, sarà, alle 21, sempre al Palazzo Trigona (Sala Gagliardi), la proiezione, con la partecipazione della regista Elisa Mereghetti, di 5 nanomoli. Il sogno olimpico di una donna trans, docufilm che racconta la storia di Valentina Petrillo, prima atleta transgender al mondo a partecipare alle Paralimpiadi. Attraverso la storia della sportiva, il docufilm affronta alcune delle questioni più scottanti legate alla partecipazione delle persone transgender e disabili nelle competizioni sportive.


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