“ll gioco d’azzardo patologico è in forte aumento con effetti sanitari, sociali ed economici devastanti per la persona, la famiglia e le relazioni. I numeri ci dicono che siamo tornati ai livelli di pre-pandemia e le conseguenze devono toccare le coscienze di tutti, medici, persone e istituzioni. Serve una rete di prevenzione diversificata per genere ed età, a partire dalle scuole”. Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo Toti Amato, consigliere del direttivo Fnomceo, aprendo i lavori del convegno “InDipendenza”, che ha riunito a Villa Magnisi venerdì pomeriggio, 15 settembre, esperti medici e psicologici guidati dal responsabile scientifico Monica Mandalà.

L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sulla dipendenza dal gioco d’azzardo ((Dga), sugli effetti e le strategie d’intervento e per diffondere una maggiore consapevolezza dell’entità del fenomeno e della sua capillarità. Quattro i temi affrontati: analisi della situazione attuale per comprendere la portata del problema, le strategie di prevenzione e sensibilizzazione per ridurre il rischio di dipendenza e la legislazione disponibile per promuovere il gioco responsabile. Infine una disamina sulla qualità dell’assistenza e le lacune dei servizi fruibili.

Il Dga, ha spiegato Monica Mandalà, dirigente psicologo dell’Asp di Trapani “si definisce come un ‘Disturbo correlato a sostanze o un disturbo da addition’ caratterizzato da quattro elementi distintivi: ossessività, antisocialità, psicopatia e compulsività. Essere completamente assorbiti dal gioco causa la perdita di relazioni importanti, la richiesta in prestito di ingenti somme di denaro e fuga dai problemi quotidiani. E’ da qui che bisogna partire per fare una diagnosi. Per la cura è necessario educare all’indipendenza dalla dipendenza”.

Allo stato dell’arte, ha proseguito la psicoterapeuta. “Un valido strumento attivo per il contrasto e la valutazione dell’incidenza è il progetto dell’Asp Palermo ‘una scommessa su di noi’ coordinato dalla dottoressa Francesca Picone”.

Alla complessità diagnostica della malattia si aggiunge l’aspetto pericoloso per suo maggiore peso sul territorio. Tanto che “in Sicilia c’è un notevole coinvolgimento dei giocatori d’azzardo in vicende di interesse giudiziario. Spesso sono vicini alla criminalità organizzata e coinvolti in attività illecite, dalla truffa e il furto alle estorsioni ed evasione fiscale, come è emerso dal ‘libro nero dell’azzardo’ pubblicato qualche giorno fa da Federconsumatori e Cgil. La Sicilia risulta la seconda regione d’Italia dove si scommette di più, preceduta solo dalla Campania”.

Il dossier, infatti, ha messo in luce come “l’azzardo online è indubbiamente uno dei più importanti canali di riciclaggio di capitali sporchi” dato che “nei territori ad alto tasso di criminalità organizzata la quantità di giocato online è abnorme

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