Gli Home Restaurant non sono soggetti alla Somministrazione Alimenti e Bevande, c’è lo spiega la Home Restaurant Hotel srl piattaforma leader nel settore con oltre 1000 annunci in oltre 300 destinazioni in Italia. 

 

La Home Restaurant Hotel srl piattaforma leader nel settore Home Restaurant dal 2015 con marchio brevettato al Mise nel 2016 ci spiega come avviare un Home Restaurant in Italia.

 

 

 

1. Cosa è un Home Restaurant?

 

Un ​Home Restaurant è uno spazio, normalmente privato, che grazie all’iniziativa e l’intraprendenza di chi ama cucinare diventa luogo d’incontro occasionale per amici, viaggiatori o semplicemente sconosciuti che hanno interesse a condividere ricette, sapori autentici e specialità oltre che sperimentare una nuova occasione di socialità. L’Home Restaurant è, a tutti gli effetti, un comparto della c.d. Industria 4.0 e nello specifico, un’espressione del “Social Eating”.

 

 

 

2. I Disegni di Legge ed i tentativi di Normazione della Disciplina

 

 

 

Nel corso degli anni si sono avvicendati diversi disegni di legge in materia di Home Restaurant ma nessuno di questi è riuscito a trasformarsi in legge.

 

Tra i progetti di legge sull’Home Restaurant, quello dell’onorevole Minardo, il n. 3258 del 28/07/2015 unitamente ai disegni n. 3337-3725-3807, è stato approvato il 17 gennaio 2017 dalla Camera nel testo unificato n. 2647.

 

Tale disegno di legge però subisce la dura bocciatura dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, pubblicata a pag. 39 del Bollettino N. 13/2017, e difatti non è mai stato approvato al Senato, per tanto non potrà mai essere approvato, e per questo la Home Restaurant Hotel srl è promotrice della Petizione attiva su Change.org “Chiediamo una Legge per il settore Home Restaurant”

 

 

 

3. Cosa afferma l’Antitrust? 

 

 

 

Il Garante difatti ha osservato che:

 

“Il legislatore intende introdurre nell’ordinamento giuridico italiano una disciplina dell’attività di ristorazione in abitazione privata (home restaurant), la quale, nell’ambito dei servizi partecipati che compongono la sharing economy, risulta essere in forte espansione anche nel nostro Paese, per la forte propensione, soprattutto delle nuove generazioni, ad aprire la propria casa e a condividere la cultura enogastronomica nostrana”

 

PP. 39 SS. Bollettino 13/2017 – AGCM

 

Secondo il Garante per la Concorrenza nel disegno di legge n. 2647 il legislatore “introduce limitazioni all’esercizio dell’attività di home restaurant che non appaiono giustificate”.

 

Da sottolineare come il Garante non fa altro che rispettare le previsioni di legge del nostro ordinamento e le norme dell’Unione Europea​ per la quale ​i​ ​prestatori​ ​di​ ​servizi​ ​possono​ ​essere​ ​subordinati​ ​ai​ ​requisiti​ ​di accesso​ ​al​ ​mercato​ ​o​ ​ad​ ​altri​ requisiti/oneri/limitazioni,​ ​come​ ​i​ ​requisiti​ ​di​ ​licenza,​ ​soltanto​ ​se​ ​tali​ ​requisiti sono​ ​​non​ ​discriminatori,​ ​necessari​ ​per​ ​conseguire​ ​un​ ​obiettivo​ ​di​ ​interesse​ ​generale​ ​e proporzionati​ ​rispetto​ ​a​ ​tale​ ​obiettivo​​, ossia ​non​ ​possono imporre​ ​più​ ​obblighi​ ​di​ ​quanto strettamente​ ​necessario.

 

Divieti​ ​assoluti​ ​e​ ​restrizioni​ ​quantitative​ ​all’esercizio​ ​di​ ​un’attività​ ​costituiscono​ ​misure gravi​ da​ ​applicarsi ​solo​ ​nel caso in cui ​non​ ​sia​ ​possibile​ ​conseguire​ ​un​ obiettivo legittimo di​ ​interesse​ ​generale​ ​con​ ​una​ ​disposizione​ ​che sia meno​ ​restrittiva.

 

Inoltre,​ ​nel​ ​caso​ ​di​ ​in​ ​cui​ ​il​ ​diritto​ ​di uno Stato Membro​ preveda​ ​legittimamente​ ​che i​ ​prestatori​ ​di​ ​servizi​ ​debbano ottenere​ ​un’​autorizzazione​,​ è lo Stato che deve ​provvedere a garantire condizioni chiare proporzionate ed obbiettive.

 

 

 

4. Gli Home Restaurant sono in regola in assenza di legge grazie all’articolo 41 della Costituzione.

 

 

 

L’Iniziativa economica è una libertà tutelata dalla Costituzione Italiana all’Art. 41 che recita:

 

L’iniziativa economica privata è libera.Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali – cfr. art.43.

 

 

 

Art. 41 Costituzione Italiana

 

La norma in esame riconosce e allo stesso tempo legittima l’iniziativa economica privata.

 

Il secondo comma introduce dei limiti alla libera iniziativa economica dati dai principi dell’utilità sociale e dalla necessità di garantire la sicurezza, la libertà e l’iniziativa umana.

 

Il terzo comma impone allo Stato di adottare misure legislative che garantiscano il raggiungimento dei fini che si propone lo stesso articolo 41 della Costituzione.

 

Da questa norma discendono sui cittadini diritti ed obblighi da rispettare.

 

Per quanto concerne il versante dei diritti, dall’articolo 41 derivano una serie di facoltà pacificamente riconosciute dall’ordinamento giuridico.

 

Gli individui hanno la facoltà di poter scegliere l’attività economica da intraprendere; ovviamente ciò non esclude che l’iniziativa debba sottostare a condizionamenti amministrativi riguardanti diversi profili dell’attività:

 

Il se: può essere previsto un controllo d’idoneità del candidato ad una certa attività

 

Il come: può essere previsto l’inserimento dell’impresa in un settore soggetto a specifici controlli pubblici

 

Il dove: può essere prevista l’esclusione di certe attività in determinate zone per la tutela di altri diritti più a rischio, come ad esempio quello ambientale

 

Allo stesso modo è costituzionalizzata la facoltà di reperire investimenti e di organizzare le risorse dell’attività.

 

E’ altresì riconosciuta la facoltà di portare avanti le attività lecitamente iniziate per tutelare il singolo ma anche il libero mercato e la concorrenza, con una particolare attenzione agli obblighi assunti con l’adesione all’Unione Europea.

 

Infine, dall’art. 41 della costituzione ne discende la facoltà di richiedere un compenso congruo per i beni ed i servizi prestati, purché giustificato dai costi sostenuti.

 

Nessun operatore economico deve essere danneggiato o costretto ad uscire dal mercato perché altri abusano della loro posizione dominante.

 

Grazie alla tutela riconosciuta a ciascuno dall’Art. 41 della Costituzione, se un’attività economica non è ancora coperta da una fonte avente rango di Legge Ordinaria, questa situazione di vuoto normativo non si traduce automaticamente in un divieto di poter avviare tale attività.

 

Lo Stato, solo nel momento in cui se ne verifichino i presupposti, potrà vietare o limitare alcune attività economiche.

 

Si noti inoltre che con l’ingresso nell’Unione Europea, l’Italia ha ceduto una parte significativa dell’iniziativa economica che le era riservata a vantaggio di questo Comunità sovrastatale.

 

 

 

5. Perché bisogna Comunicare in Questura per promuoversi come Home Restaurant 

 

 

 

Il settore dell’Home Restaurant ha conosciuto un’importante svolta grazie al parere del Ministero dell’Interno ottenuto per il tramite della Questura di Reggio Calabria.

 

Con una grande apertura per il settore, recependo gli indirizzi e le sollecitazioni dell’Unione Europea, il 1° Febbraio del 2019 il Ministero dell’Interno ha escluso che l’Home Restaurant possa essere ricondotto alla Ristorazione classica, con conseguenze importanti per la disciplina dell’attività.

 

Difatti, l’attività di Home Restaurant presenta caratteristiche ben individuate:

 

1. Lo svolgimento dell’attività in un ambiente non adibito ad esercizio pubblico

 

2. Il rivolgersi dell’attività ad un tipo particolare di pubblico c.d. “distinto” ossia che arriva all’Home Restaurant solo su prenotazione

 

3. L’occasionalità dell’attività, il che in mancanza di disposizioni precise di legge deve tradursi nel dato di 3 aperture settimanali.

 

Le caratteristiche dell’attività di Home Restaurant

 

Lo stesso parere chiarisce che, sussistendo questi presupposti, l’Home Restaurant è un’attività che non soggiace alla normativa prevista per la ristorazione classica.

 

Questo però non esclude che gli Home Restaurant, costituendo punti di interesse rilevanti sul territorio, debbano essere opportunamente segnalati alla Pubblica Sicurezza con specifica dichiarazione ex art. 16 del TULPS.

 

 

 

6. Chiedere la Scia, o avviare una Scia è illegale: Esiste anche una sentenza

 

 

 

Il Caso. La Sentenza N. 139/2019 del Giudice di Pace di San Miniato

 

Per il momento la questione degli Home Restaurant è stata raramente trattata dalle corti italiane. La pronuncia più recente, e postuma rispetto il parere del Ministero dell’Interno, è la N. 139/2019 del Giudice di Pace di San Miniato.

 

Nel caso specifico, il Giudice ha condannato il Comune di Montopoli che aveva emanato una ordinanza di chiusura per un Home Restaurant con relativa multa.

 

All’Homer veniva contestato l’avvio di un Home Restaurant senza aver presentato la pratica di SCIA.

 

Il Giudice di Pace riconosce la mancanza di necessità di presentazione di SCIA per l’apertura di un Home Restaurant.

 

 

 

7. Come gli Home Restaurant pagano le tasse

 

 

 

Una delle critiche più frequentemente mosse nei confronti degli Home Restaurant è quella di essere delle realtà economiche “sommerse” che evadono le tasse eludendo le normative.

 

Non è prevista nel nostro ordinamento una disciplina specifica per il comparto, ma anche in questo caso una lacuna non si traduce automaticamente in illegalità.

 

Difatti, occorre far riferimento al regime fiscale previsto nel nostro ordinamento per i “Redditi Occasionali”

 

La disciplina delle Prestazioni Occasionali

 

Quando l’attività lavorativa è occasionale, saltuaria o di ridotta entità si parla di prestazioni occasionali ex. art. 54-bis del Decreto legge n. 50/2017, convertito dalla Legge n. 96/2017.

 

La prestazione occasionale è caratterizzata da un limite economico ben individuato di 5.000€ nel corso di un anno civile.

 

Nel caso in cui il prestatore rientri in una di queste categorie: pensionati, studenti fino ai 25 anni, disoccupati e percettori di prestazioni di sostegno al reddito, il limite massimo netto sale a 6.666€

 

L’Home Restaurant dovrà altresì rilasciare Ricevuta, alla quale dovrà essere apposta Marca da Bollo del valore di 2€ nel momento in cui superi la somma di 77,47€.

 

Home Restaurant Hotel fornisce a tutti i propri Homers iscritti un format di ricevuta utilizzabile.

 

Gli Home Restaurant difatti devono conservare evidenza delle spese sostenute per l’attività di Social Eating; tali spese dovranno essere sottratte dalle entrate percepite ed il netto così ottenuto dovrà essere opportunamente dichiarato in apposita sezione della Dichiarazione dei Redditi.

 

 

 

8. Cosa pensa L’Unione Europea a riguardo 

 

 

 

La​ ​Commissione​ ​Europea​ ​ritiene​ ​che​ la Sharing Economy​ ​darà un ​contributo rilevante ​alla​ ​crescita​ ​dell’economia dell’Unione​ ​Europea e che andrà a integrare un importante vantaggio per​ ​i​ ​Consumatori​ che potranno così accedere a ​ ​nuovi​ ​servizi e ad un’offerta​ ​più​ ​ampia​ ​a​ ​prezzi​ ​più​ ​competitivi.

 

Allo​ ​stesso​ ​tempo,​ queste nuove forme di economia​ ​solleva​no ​questioni sulla loro applicazione​ ​nel​ ​quadro​ ​normativo​ ​vigente. ​

 

L’Industria 4.0 mette in crisi le definizioni tradizionali: ​ ​le distinzioni​ ​tra​ ​consumatore​ ​e​ ​prestatore​ ​di​ ​servizi,​ ​lavoratore​ ​subordinato​ ​e​ ​autonomo ​si sono sempre di più assottigliate creando una iniziale​ ​incertezza sulle​ ​norme​ ​applicabili.

 

Questa iniziale incertezza, ormai superata da tantissimi stati europei in cui l’attività di Home Restaurant è riconosciuta, in Italia è stata incancrenita sia da approcci​ ​divergenti​ ​da​ parte di diversi organi statali e locali, sia dalle associazioni di categoria che hanno creato una cupola massomafiosa contro il settore Home Restaurant invece che rispondere adeguatamente a queste nuove realtà economiche non hanno fatto altro che impedirne la crescita creando ancora più confusione a scapito non solo degli Home Restaurant, ma anche dei loro stessi associati.

 

 

 

9. Chi e perché genera confusione nel settore Home Restaurant

 

 

 

Ahinoi abbiamo prove certe che da molti anni alcune lobby come Confcommercio disinformano per il settore alimentando notizie false grazie a giornali e giornalisti collegati a quello che definiamo un sistema massomafioso oltre che alimentano altri siti web che non rispettano le regole e creano disinformazione. Il loro obiettivo è professionalizzare il settore per controllarlo e limitarlo così come volevano per la ddl Home Restaurant nel 2017.

 

 

 

10. Gli Home Restaurant non sono soggetti a Somministrazione Alimenti e Bevande 

Molto semplice. Gli Home Restaurant come detto sono esercizi privati ed Occasionali soggetti a controllo Questura e senza codice ATECO Nazionale di riferimento. Grazie al Patto Stato Regioni sono di competenza nazionale

 

 

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