Palermo 21 luglio 2025 – Lettera aperta alla presidente alla presidente della commissione nazionale antimafia, in risposta a quanto da lei detto sui giovani di Corleone. Partecipando il 18 luglio scorso all’evento organizzato dall’Agenzia italiana per la gioventù per la commemorazione di Paolo Borsellino, la presidente Chiara Colosimo ha dichiarato: “Giovani corleonesi, potete essere testimoni di una storia di rivincita. So che potete scegliere da che parte stare e lo dovete fare oggi a Corleone dove il male ha imperato e oggi può alzare la testa, oggi potete essere i testimoni di una storia di rivincita sulla mafia”.
“Onorevole Colosimo, è lo Stato che impedisce ai giovani di Corleone e del Mezzogiorno di alzare la testa: non investendo per il lavoro, lo sviluppo e i servizi favorisce la fuga dei cervelli – comincia così la lettera scritta dalla segretaria della Camera del Lavoro di Corleone, Caterina Pollichino – Gli slogan non servono né ai giovani né a Corleone, che hanno bisogno di una rete capillare di servizi essenziali, dall’ospedale, presidio di salute, a una viabilità che consenta il potenziamento dei collegamenti e spostamenti in sicurezza. Siamo convinti che la vera antimafia si costruisca nel quotidiano, con il lavoro, con il coraggio delle scelte, con l’educazione delle giovani generazioni, incentivando percorsi di giustizia sociale ed economica che mettano al centro la dignità delle persone”.
“I giovani di Corleone – replica Caterina Pollichino – hanno scelto da tempo da che parte stare, sono già testimoni di una lunga storia di riscatto: hanno alzato la testa nel lontano 1282 per liberare la Sicilia dalla dominazione francese, lo hanno fatto al fianco di Francesco Bentivegna e di Giuseppe Garibaldi, lottando per la terra e per liberare la Sicilia dalla dominazione borbonica. E hanno continuato coraggiosamente accanto a Bernardino Verro e Placido Rizzotto, fino ai nostri giorni: nel 1996 firmarono col proprio nome e cognome la legge di iniziativa popolare per il riuso sociale dei beni confiscati, sono scesi in piazza per gioire della cattura dei pericolosi mafiosi Riina e Provenzano, lo fanno ogni anno ricordando eroi antimafia come Verro e Rizzotto. I giovani corleonesi alzano la testa ogni giorno, onorevole Colosimo”.
“Rinnoviamo dunque il nostro impegno e invitiamo tutte le istituzioni, a partire da quelle nazionali, a sostenere con maggiore forza e continuità le esperienze positive nate nei territori, perché la lotta alla mafia non può ridursi a mere passerelle ma deve essere accompagnata da politiche concrete di giustizia sociale, da politiche pubbliche che garantiscano una rete capillare di servizi primari – è la richiesta contenuta nella lettera aperta – La priorità deve essere la lotta al lavoro nero e all’impoverimento dei servizi essenziali che incidono considerevolmente sullo sviluppo economico e sociale. Questi, presidente Colosimo, sono i presupposti che impediscono alla mafia di rialzare la testa. Oggi i giovani corleonesi chiedono allo Stato di essere sostenuti nella loro voglia di sviluppo nella legalità. Ma non sembra che l’onorevole Colosimo abbia recepito tale richiesta”.

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