Tutto pronto per la celebrazione del centenario della nascita di Francesco ‘Ciccino’ Carbone, intellettuale che sarà ricordato durante la due giorni di eventi che si terranno a Villafrati tra il 15 e il 16 aprile. L’iniziativa, dal titolo ‘Pensare, fare, amare’, parte dal Museo delle Spartenze e dal Teatro del Baglio di Villafrati, con il supporto delle associazioni Vulgo, Cesim e InsiTU, e il sostegno dei comuni di Villafrati, Godrano e Marineo.

 

Si comincia sabato 15 aprile alle 21.00, quando al Teatro del Baglio andrà di scena il reading a cura di Valeria Sara Lo Bue, Con Valeria Sara Lo Bue Enrico Lodovisi Christiane Caldarella.

Si prosegue domenica 16 aprile alle ore 17: al Museo delle Spartenze sarà aperta al pubblico la mostra dei lavori degli allievi dell’Istituto comprensivo Beato Pino Puglisi di Villafrati.

 

A seguire, a partire dalle18, sempre al Museo delle Spartenze di Villafrati di terrà il convegno di studi sulla figura di Ciccino Carbone, che, dopo i saluti istituzionali, prevede gli interventi di Raffaele Ajovalasit, Paola Bisulca, Angelo Di Garbo, Marcello Egitto, Valeria Sara Lo Bue e Beno Mazzone, oltre a quella dell’organizzatore della manifestazione culturale Santo Lombino.

Francesco Carbone detto Ciccino, è nato a Cirene, in Libia, il 24 marzo 1923 ed è scomparso a Palermo il 23 dicembre 1999. Nella sua esistenza ha alternato o unito momenti di impegno culturale-artistico con altri di impegno socio-politico: è stato di volta in volta giornalista, artista, critico d’arte, critico letterario e critico teatrale, relatore in incontri culturali, sociologo, demo-antropologo, docente universitario.


Durante la seconda guerra mondiale ha lasciato l’Africa per studiare a Verona e si è poi trasferito per un breve periodo in Svizzera. Dopo qualche anno va a vivere a Godrano, comune di origine dei genitori, dove sostiene allevatori di bestiame e contadini che rivendicano l’uso dei pascoli e dei terreni del Bosco di Ficuzza. Un anno dopo parte per l’Argentina, corrispondente del quotidiano “L’Ora” di Palermo, e collabora con il “Corriere degli italiani” per cui intervista Evita Peròn. Riornato in Sicilia, viene nominato a Godrano assessore comunale in una giunta di sinistra, che però ha vita breve a causa di minacce mafiose e ostacoli politici. Si trasferisce a Palermo per lavorare come impiegato dell’Ars. Nel capoluogo dell’Isola fonda il Centro di Ricerche estetiche “Nuova presenza” con Filippo Panseca e numerose riviste d’arte, tra cui “Presenzasud”, “Collage”, “Marcatre”, “Temposud”, che fanno conoscere le correnti più innovative dell’arte figurativa europea e nazionale. Dopo una seconda esperienza di impegno sindacale a Godrano si candida al Consiglio comunale e viene nominato assessore alla Cultura. In questo periodo darà vita ad una Biblioteca interzonale con migliaia di volumi di ogni settore del sapere.
Dopo la rottura con il sindaco fonderà il “Movimento Comunità di base Busambra” (1977) con il suo organo di stampa cilclostilato, “Busambra”, che diffonde le esperienze realizzate e dà voce agli obiettivi di sviluppo sociale e culturale del territorio della Sicilia interna. Nel 1983 Carbone fa realizzare un edificio a due piani dove installa “Godranopoli”, che comprende una Pinacoteca di arte moderna e contemporanea, una Biblioteca di storia e cultura siciliana, la sede del Museo etnoantropologico che espone strumenti di lavoro e oggetti della civiltà contadina raccolti con l’aiuto dell’artista Giusto Sucato e di altri collaboratori per i paesi e le campagne vicine. Non avendo avuto figli, Carbone considererà sempre “Godranopoli” come la sua creatura cui tiene di più. Dopo essere stato chiamato ad insegnare all’Accademia di Belle Arti di Palermo, colpito da un male incurabile e provato dai postumi di un terribile incidente stradale, Carbone si spegne a Palermo nel 1999.

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