A partire dalla serata di mercoledì 7 maggio, si sono nuovamente accese le luci che valorizzano la celebre “Quadriga bronzea di Apollo” – capolavoro dello scultore Mario Rutelli – accompagnata da una coppia di cavalli in bronzo firmata dal rinomato Benedetto Civiletti, che svetta maestosa sopra l’ingresso del Politeama Garibaldi.
Il gruppo scultoreo, simbolo del teatro al centro della Città, era privo di illuminazione da oltre sei mesi, un “buco nero” per tutti coloro che la sera transitano per la piazza, molto evidente soprattutto in occasione dei concerti dell’Orchestra Sinfonica Siciliana e di tutte le manifestazioni che si svolgono nella sala progettata da Giuseppe Damiani Almeyda (inaugurata nel 1874) quando la facciata e l’ingresso vengono illuminati.
Il risultato della nuova illuminazione – dodici proiettori a led asimmetrici, che distribuiscono luce bianca – è frutto di una preziosa collaborazione tra la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, guidata dalla Commissaria straordinaria Margherita Rizza, e AMG Energia s.p.a., presieduta da Francesco Scoma che hanno lavorato in sinergia per risolvere il danno e procedere a un impianto più moderno e che hanno partecipato all’accensione dell’impianto, realizzato dalla Direzione impianti tecnologici e Transizione energetica di AMG Energia.
I nuovi proiettori led – che sostituiscono quelli preesistenti, in larga parte fuori uso e non più ripristinabili – sono ad alto rendimento e consentono pertanto un risparmio energetico del cinquanta per cento rispetto a quelli dismessi.
“L’intervento realizzato restituisce luce e bellezza al monumento che è uno dei simboli della città – sottolinea Francesco Scoma – e si traduce in un risultato concreto a beneficio dei cittadini e dei turisti”.
“Come FOSS – dichiara Margherita Rizza – siamo molto contenti per la collaborazione con AMG che ringraziamo. È anche questo un ulteriore passo del processo sinergico tra Regione, Comune di Palermo, sovrintendenza ai beni culturali e FOSS che porterà al tanto atteso restauro del teatro grazie alle risorse del Fondo sviluppo e coesione”.

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