Si è tenuta la conferenza stampa e il dibattito pubblico ”Difendiamo la libertà di espressione e di informazione” a seguito delle perquisizioni che si sono tenute venerdì 7 luglio a carico di sei membri della redazione di antudo.info. Interventi approfonditi anche di Antonio Mazzeo, saggista e giornalista e Futura D’Aprile, autrice del libro ”Crisi globali e affari di piombo”.
All’alba di venerdì scorso, infatti, su mandato della Direzione Distrettuale Antimafia, negli appartamenti di sei membri della redazione del portale siciliano tra Palermo e Messina sono state effettuate perquisizioni da parte delle forze di polizia: le accuse sono di istigazione a delinquere e atto terroristico, correlate alla diffusione di un video e una nota stampa sul sito antudo.info lo scorso novembre. Nel video si intravede un’azione di protesta attuata da un gruppo di persone davanti a una delle sedi della Leonardo Spa a Palermo.
La partecipata assemblea di oggi ha posto l’attenzione su come quanto accaduto si inserisca all’interno dello scenario liberticida globale. Viene da chiedersi, infatti, come sia possibile che per la diffusione di un video e di una nota su una pagina Facebook sia stato messo in campo un dispositivo giudiziario di tale entità. Nel decreto di perquisizione si legge infatti che “i supporti informatici .. costituiscono corpo del reato e.. in parte offrono la dimostrazione della responsabilità della persona sottoposta a indagini” . In questo modo è stato possibile giustificare l’enorme quantità di dispositivi elettronici – computers, cellulari, pen-drive, memorie esterne – che sono stati sequestrati all’interno delle abitazioni degli indagati ma anche nelle case dei familiari.
In generale, si pone l’attenzione su una redazione indipendente accusandola del – così definito – atto terroristico senza nessuna prova a carico e con la sola responsabilità della diffusione di un video e di un comunicato. Comunicato che accusa l’azienda a partecipazione statale Leonardo Spa , dai profitti miliardari, nei bombardamenti delle popolazioni civili dei territori del Rojava, nella Siria del Nord. Un’azienda che dal conflitto russo – ucraino ha goduto di grandi incrementi nel fatturato a causa delle maggiori vendite di veivoli e armamenti.
L’atto giudiziario verso i membri della redazione di Antudo viene percepito come un “attacco alla libertà di diffusione e di informazione”. Per questo motivo, l’incontro ha voluto lanciare un autunno di iniziative che svelino le politiche belliciste di un colosso come la Leonardo Spa per non rimanere il silenzio su chi fa profitti sulle nostre vite.
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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