Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della ricorrenza dell’omicidio della giovanissima  Liliana Caruso e della madre, Agata Zucchero, avvenuti il 10 luglio del 1994 a Catania da parte degli affiliati alla famiglia mafiosa dei Savasta, intende commemorare in tale giorno il coraggio e la forza con cui Liliana volle rivendicare il diritto della sua famiglia a vivere un’esistenza dignitosa, onesta e lontana dai compromessi che il clan mafioso dei Savasta voleva imporre a suo marito, perché rinunciasse a collaborare con i magistrati.

Liliana era la moglie del pentito Riccardo Messina ed aveva avuto tre figli; Liliana malgrado sapesse a cosa andava incontro perseverò nel perseguire quella che riteneva una scelta irrinunciabile: l’amore per la legalità e per la sua famiglia.

Pagò con la sua giovane vita, insieme alla madre, una simile, encomiabile, dedizione: le spararono in faccia. Quasi per cancellarla, per annientare fisicamente chi aveva osato disobbedire. Volevano fosse un esempio per gli altri; lo è diventato, invece, in senso positivo come simbolo di moralità e coscienza.

Per tale ragione oggi il CNDDU lancia l’iniziativa social #OltreilMurodelSilenzioperLilianaeAgata; si chiede nella giornata di domani di condividere l’hashtag in memoria di Liliana e Agata.

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

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