L’assistenza infermieristica rappresenta il 46% degli interventi che la SAMOT ha erogato nel 2022. Nel territorio della provincia di Palermo l’associazione, nata per diffondere e applicare le cure palliative, ha assistito 2830 malati in un anno. L’infermiere è la figura sanitaria maggiormente presente in equipe: 66905 sono stati gli accessi domiciliari infermieristici, sempre in riferimento al 2022, ovvero il 26% degli accessi totali effettuati da tutte le figure professionali della squadra domiciliare. L’assistenza infermieristica, soprattutto nell’ambito delle cure palliative, assume un ruolo di primaria importanza: assieme agli aspetti sanitari, abbraccia quelli sociali, relazionali, educativi. Venerdì 12 maggio, in occasione della Giornata internazionale dell’Infermiere organizzata dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Palermo, la SAMOT sarà presente con uno stand nella zona marina del Foro Italico (Villaggio della salute).
Un’occasione preziosa per conoscere meglio il ruolo degli infermieri in cure palliative e conoscere alcune pratiche di tecnica infermieristica avanzata mostrate dagli infermieri SAMOT presenti all’interno dello stand.
Il talento degli infermieri – Arte e Scienza in evoluzione, è lo slogan scelto dalla FNOPI per questa edizione: “Siamo lieti di partecipare a questo evento ben consapevoli della valenza del ruolo dell’infermiere. – commenta Tania Piccione, responsabile regionale – La SAMOT concorre alla promozione della funzione sociale ricoperta dall’infermiere attraverso la diffusione della cultura del sollievo che non è soltanto una necessità finalizzata a soddisfare i bisogni dei pazienti più fragili, ma un dovere morale da perseguire attraverso la funzione di advocacy esercitata da ogni infermiere”.
L’infermieristica palliativa domiciliare si distacca dal ruolo “tradizionale” centrato sulla malattia, l’attenzione è qui rivolta all’ammalato e a coloro e a ciò che lo circondano. “L’infermieristica palliativa domiciliare – spiega Giuseppe Intravaia, responsabile dei Servizi Infermieristici SAMOT – promuove un nuovo paradigma di cure centrato sulla “pratica assistenziale situata”. Attraverso essa la malattia diventa “vissuto” carico di quel significato che solo il paziente può esperire nel proprio percorso di vita. La competenza tecnica, che sino a qualche decennio fa, rappresentava l’unico elemento di connotazione della professione, oggi è lo strumento attraverso il quale gli infermieri qualificano la loro relazione con l’assistito e la rendono appropriata. Per gli infermieri, oggi, pur dovendo essere super-esperti di tecnica, l’obiettivo diviene la relazione con l’assistito che si qualifica anche attraverso l’uso della tecnica, così come l’uso della scienza e la deontologia”. A tutto questo si aggiunge una componente educativa: “poiché la famiglia ha un ruolo fondamentale in assistenza domiciliare, – conclude Intravaia – l’infermiere provvede ad educare il caregiver nell’esecuzione di semplici pratiche assistenziali per consentire la continuità assistenziale durante l’intera giornata”.
L’infermiere in cure palliative deve dunque avere un approccio e una visione multidimensionale: competenze etiche, competenze cliniche e competenze psicosociali. Da quest’anno la SAMOT è anche sede di tirocinio formativo per gli studenti del Corso di Laurea in infermieristica dell’Università di Palermo: una possibilità per trasferire le competenze in cure palliative domiciliari agli infermieri del futuro.
L’addetta stampa
Sandra Pizzurro
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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